Ordine dei Medici (CAO) di Bari. Il nuovo dispositivo per riconoscere il medico dentista
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- By DentaNext
- Categoria: Attualità Regionale e Nazionale
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A partire dal mese di giugno 2019 gli Odontoiatri iscritti presso l’OMCeO (Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri) di Bari riceveranno gratuitamente il nuovo dispositivo di riconoscimento, grazie all’iniziativa della CAO (Commissione Albo Odontoiatri) e il parere favorevole di Filippo Anelli Presidente OMCeO Bari e della FNOMCeO. L’idea nasce dal successo della campagna #OcchioallaSpilletta promossa dal 2015 dall’Associazione Culturale AndiamoinOrdine, che dal 2014 rappresenta il punto di riferimento indipendente di oltre 600 Odontoiatri pugliesi.
L’idea di indossare un dispositivo di riconoscimento non è una novità. Negli anni sono state numerose le iniziative volte a individuare il medico dentista rispetto a tutti gli altri operatori in camice di uno studio odontoiatrico.
Il componente CAO Bari Emilio Nuzzolese, eletto nel 2017, spiega “avevo proposto nel 2013 la creazione di un dispositivo con il caduceo per noi Odontoiatri attraverso il nostro Ordine dei Medici. Evidentemente i tempi non erano ancora maturi per far comprendere ai colleghi che i Sindacati Odontoiatrici AIO e ANDI e la Commissione Odontoiatri dell’Ordine devono diventare due organismi distinti seppur uniti nelle politiche di tutela della qualità professionale e della salute orale dei cittadini. Questo per non confondere ruoli e prevenire conflitti d’interesse. Oggi abbiamo la conferma dei servizi e delle attività che una CAO a composizione mista e meno ‘sindacalizzata’, può realizzare e offrire pee tutti gli Odontoiatri e la collettività. Traguardo a cui siamo giunti grazie all’instancabile impegno dei dirigenti e dei soci dell’associazione ‘AndiamoinOrdine’ e dei presidenti Nicola Napolitano, Andrea Cardano e del neoeletto Graziano Giorgini”.
La realizzazione di un dispositivo istituzionale e non più iniziativa privata, è una novità sul panorama italiano che si apre verso l’innovativa alleanza con i pazienti – questa volta non solo terapeutica – ma anche di contrasto all’esercizio abusivo della professione Odontoiatrica da parte di operatori non laureati.