Pino De Luca e Sergio Carpinello ad Alezio per presentare “Trappole” e “Li pezzetti de cavallu”
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- By angela de simone
- Categoria: Attualità Regionale e Nazionale
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Pino De Lucaapproda all’E(t)nogastronomia nella quale si cimenta con la medesima pignoleria con la quale ha affrontato cose molto più serie ma anche molto più tristi. Collabora con il Nuovo Quotidiano di Puglia per svariati anni, scrive per VinoWay di Birra e Distillati e annovera numerose pubblicazioni ma in questo caso si cimenta con un noir, “Trappole”, secondo capitolo delle avventure poliziesche di Santino, professore di latino e greco alle prese con misteriosi casi da indagare, che segue il primo volume “Le Rape di Santino”. Si conclude a San Martino, infatti, il primo romanzo noir di Pino De Luca dove sullo sfondo di una immaginaria San Marcellino si consuma l’omicidio di Menella, tra gli amati libri e la sua “cucina” il baluardo che lega i sapori di tradizioni ancestrali al senso della convivialità e dell’amicizia più autentica. Soprattutto quella con Dario “Cipolla” che nel secondo libro della tetralogia, Trappole, ritroviamo in coppia con Santino alle prese con un nuovo caso che sposta la scena del crimine a Brindisi. La vigilia dell’Immacolata è alle porte. Victor detto lo zingaro, perché di origini bosniache, appena uscito dal carcere, viene freddato mentre è in compagnia di suo figlio Vladi che resta ferito. Chi lo ha ucciso e perché?
Sergio Carpinello nel suo saggio “Li Pezzetti te cavallu” raccontano storia e identità del Salento nei piatti della tradizione. Nel viaggio che l’autore descrive si rievoca anche nell’immaginario collettivo, un luogo del passato (ma non troppo) inteso quale “locus vivendi” ” qual’è la “Putéa de mieru”. I piatti della tradizione sono la carta d’identità di un territorio, ci raccontano la storia e il modo di essere delle genti che lo abitano. Nel Salento mangiare carne di cavallo “Li Pezzetti”, assume un significato che va al di là del gusto e del piacere della convivialità; rappresenta il mantenere vivo un legame antico tra il nobile animale e gli abitanti della “Terra dei due mari”. In questo saggio breve si è cercato di slatentizzare le peculiarità della penisola salentina tramite una ricerca sul significato del binomio uomo-cavallo nel corso dei millenni.
L’Associazione Culturale Atlantide, neonata associazione aletina, fa suo il motto dantesco “fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza” e si prefigge l’obiettivo di promuovere e sostenere eventi e realtà del territorio volti a una sempre più capillare diffusione della cultura. L’Associazione Atlantide è impegnata sul territorio e ha già all’attivoil convegno “Moro Martire Laico”, la prima edizione della rassegna “Il Caffè Letterario di Atlantide”, “Nel sole, nel vento, nel sorriso e nel pianto”, evento a sostegno delle donne, “Ricordando Don Tonino Bello” in ricordo del vescovo buono di Alessano, e “La mafia uccide, il silenzio pure”, evento dedicato a tutte le vittime di mafia con la partecipazione di Giovanni Impastato e le figlie di Renata Fonte.
L’appuntamento è sostenuto dalla partecipazione delle Cantine Bonsegna.
Per informazioni: https://www.
Associazione Culturale Atlantide - associazioneculturale.