Sava (Ta): Tutto pronto per il Corteo Storico dello Schiavo, XV edizione 2019
- Dettagli
- By Vincenzo Ludovico
- Categoria: Attualità Regionale e Nazionale
- Visite: 2152
Il Corteo partirà dall’antichissima Cappella dello Schiavo in C.so Italia. L’evento, organizzato dalla Pro Loco Sava è patrocinato dal Comune di Sava, la cui guida è affidata alle mani del sindaco, l'Avv. Dario Iaia, dall'U.N.P.L.I. dal G.A.L. Terre del Primitivo e dal Consorzio di Tutela Primitivo di Manduria.
Col singolare evento, la Pro Loco Sava cerca di manifestare la propria devozione nei confronti della “Madonna di Pasano” riproponendo alla comunità una scena molto particolare, la processione che accompagnò uno schiavo turco per ricevere il Battesimo cristiano, che per grazia ricevuta direttamente dalla “ Madonna di Pasano ” ebbe la liberazione dal suo “Status Servitutis” – stato di servitù. Tale fonte bibliografica, è rintracciabile nel “Primo Registro dei Battezzati” redatto già in tempi antecedenti al 1605. Secondo una tradizione storica il Barone di Lizzano Marcantonio De Raho, accasatosi in quel periodo presso il Casale di Sava, Capitano dei Cavalieri del dipartimento di Terra d’Otranto, avendo partecipato ad una battaglia contro i Turchi che avevano tentato di assediare il vicino Principato di Taranto, fece prigioniero un corpulento militare turco rendendolo schiavo, costretto dal Barone in persona a portare grossi possedimenti di sua proprietà dal Casale di Sava alla Contrada Pasano e viceversa. Tale pratica era già prevista dal decreto della Regia Camera Sommaria di Napoli del 1575. Secondo determinate usanze, gli schiavi che non volevano accettare lo stato di sottomissione al proprio padrone, non riconoscendo lo “Status Servitutis”, erano costretti a camminare e a lavorare legati ad un cippo di ferro vincolato ad una catena stretta alla caviglia di un piede. Stando alla tradizione orale e bibliografica del tempo, il primo sabato di marzo del 1605, alcune donne, ritornando dal consueto pellegrinaggio dall’antico “Santuario della Madonna di Pasano”, mosse d’animo nei confronti del povero schiavo, gli suggerirono di porgere alla Vergine di Pasano, delle orazioni per ricevere delle grazie.
Cappella dello Schiavo - ph. Salvo Lupo
Lo schiavo, che era di credo pagano, dopo svariate cadute sul pesante cippo, rivoltosi in direzione dell’Antica “Chiesa della Vergine col Bambino” che sorgeva nei pressi dell’attuale Santuario di Pasano, accettò i suggerimenti delle pie donne promettendo di chiedere il battesimo cristiano ed intonò delle preghiere rivolte alla Santa Vergine che accolse la sua umile supplica. In quel preciso istante, per intercessione della Madonna di Pasano, pare che cadde un masso, un “Omphalos” chiamato così dai Greci perché pietra sacra caduta dal cielo, secondo alcuni da un muretto a secco posto a delimitare il limes della contrada, secondo altri direttamente dal cielo che schiantandosi proprio sulla traiettoria del cippo, ne spezzò le catene lasciandolo illeso. Questi, rimasto fedelissimo alla promessa fatta, chiese alle autorità ecclesiali dell’epoca di ottenere il Battesimo per diventare Cristiano. Dopo aver praticato il periodo di osservanza, il 12 giugno del 1605 presso l’antichissima Chiesa denominata “Mater Domini” che all’epoca fu la prima Chiesa Parrocchiale del Casale di Sava, ricevette il Battesimo.
Icona Sacra della Madonna di Pasano
Tale avvenimento è testimoniato nel Primo Registro dei Battezzati dell’Archivio Storico Parrocchiale, custodito presso la Chiesa “Mater Domini”.Dalle attestazioni, si evince che prima della solenne funzione religiosa, si attuò una processione per le vie del centro storico del Casale di Sava, in cui vi presero parte le autorità del Casale, con a capo alcuni esponenti della nobile famiglia Prato, all’epoca feudatari del “Casale di Sava”, della “Contrada Pasano” e della “Contrada Agliano”.
Scaramuccia: popolana di Agliano e Pasano - ph. Salvo Lupo
Tra questi, si annovera la presenza del nobile Barone Ottavio Prato che fu il padrino del Battezzato, dei sacerdoti della parrocchia fra i quali Don Donato del Martire che ministrò il Sacramento, inoltre furono presenti anche i confratelli della Congregazione del Santissimo Sacramento, l’unica esistente in quel periodo, tutto il corteo fu incorniciato dal popolo che assieme al battezzando, intonò canti ed orazioni in onore della Madonna di Pasano. Lo schiavo turco, avendo ricevuto la grazia richiesta, avendo abbandonato lo “status servitutis” ed essendosi convertito al Cristianesimo, col Santissimo Sacramento del Battesimo, prese il nome di Francesco. Il singolare evento prodigioso, inoltre, è testimoniato in calce in una trascrizione degli avvenimenti storici del Processo Canonico svoltosi presso la Curia di Oria l’8 marzo 1718 realizzata dal vescovo di Oria Monsignor Kalefati, custodita oggigiorno presso l’Archivio della Curia Vescovile di Oria. A distanza di circa un secolo dall’evento prodigioso accaduto, nella stessa ubicazione dove avvenne il “Miracolo dello Schiavo”, intorno al 1715 un nobile feudatario del Casale di Oria, un certo Giosuè Antonio Mùccioli accasatosi in quel periodo presso il Casale di Sava, anch’esso devoto alla Sacra Icona della Vergine di Pasano, mosso da infinita carità volle edificare la “Cappella dello Schiavo” a ricordo del sopracitato miracolo. Al corteo saranno presenti figuranti che rappresentano il Corteo Storico dello Schiavo, formato dalle famiglie nobiliari secentesche dell’epoca, il clero, i popolani e lo schiavo che per tutto il tragitto delle vie interessate del centro storico, trainerà letteralmente la fedelissima riproduzione del “Miracoloso Macigno – Omphalos” su un carretto ligneo, a simboleggiare tutte le fatiche che il povero schiavo Francesco fu costretto a subire. Momento più suggestivo dell’intero evento sarà rappresentato dall’inginocchiamento dello schiavo turco davanti all’altare della “Cappella dello Schiavo”.
Gonfalone Pro Loco Sava - ph. Salvo Lupo
Durante la rievocazione storica, nelle soste rievocative, verranno rese note le varie interpretazioni della liberazione dello schiavo, secondo altre fonti nel lontano 11 giugno 1605, confermato dalla Chiesa Cattolica ed alcuni storici. Inoltre, sarà reso noto, ufficialmente, la motivazione per la quale fu cambiato il Santo Patrono da Sant’Elia a San Giovanni Battista ed altri aneddoti interessanti. La regia della rievocazione storica sarà curata, anche quest’anno da Lucy Contino. Antche quest’anno il Corteo Storico verrà rallegrato dal “Gruppo Tamburellisti ” della Pro Loco, costituito da elementi in divisa di tutte le età, la cui preparazione musicale è stata curata da Giuseppe Fabbiano con la supervisione del Direttore d’Orchestra Alessandro Pichierri.
Montaggio video della scorsa edizione: https://www.youtube.com/watch?v=9CUOt4TVG_E&t=11s