Si è conclusa con un galà da sogno l'ottava edizione del Festival Internazionale delle Arti
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- By angela de simone
- Categoria: Attualità Regionale e Nazionale
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Il concerto finale è stato un vero e proprio “sogno ad occhi aperti”, soprattutto per il vincitore del “Premio Germogli D’Arte 2019” Miriam Cicotti, l’allieva più promettente dell’accademia, che si è esibita in una cornice incantata, un’atmosfera onirica creata dall’Orchestra OLES diretta dal Maestro La Stella. Per la prima volta si è esibito anche il Coro Germogli D’Arte, diretto dal M° Emanuela di Pietro.
Protagonista del primo atto della Traviata di Giuseppe Verdi, Miriam Cicotti ha vestito il difficile ruolo di Violetta in quest’opera straordinaria, con accanto nei panni di Alfredo Paride Cataldo, il Germoglio D’Arte della passata edizione, a sottolineare la fratellanza e i legami che l’Accademia crea.
“Miriam Cicotti è una persona speciale, è una donna di quarant’anni, un’insegnante di inglese madre di tre figli che per due weekend al mese parte da Napoli in pullman il venerdì sera per ritornare alle prime ore del mattino del lunedì successivo, per una full immersion nella nostra Accademia – rivela la direttrice dell'Accademia Germogli D'Arte Flavia Pulli, e basta questo, oltre al suo grande talento, per far ricadere la scelta del premio edizione 2019 su di lei”.
Sulle arie della Boheme di Puccini, invece si è esibita il soprano Arianna Giuffrida, premio speciale Germoglio D’Arte del Concorso Internazionale di Canto Lirico “Fausto Ricci” con una borsa di studio che le permetterà di proseguire il suo percorso accademico per perfezionare il suo talento artistico.
Il “Premio Internazionale delle Arti” è andato invece a un’eccellenza italiana, il maestro Nico Ciricugno, che con la sua viola si è esibito in duetto sulle note della Passacaglia di Haendel con il violino del maestro Gennaro Desiderio, grande amico del festival e fautore del legame speciale che si è creato tra l’Accademia e il Soprano Miriam Cicotti. Ed è avvenuto proprio tra Miriam Cicotti e Gennaro Desiderio il duetto sulle note di “Io ti penso amore” di Niccolò Paganini l’intermezzo per continuare con l’opera, passando dallo stendardo dell’italianità, il “Va Pensiero” del Nabucco di Giuseppe Verdi, per approdare infine al verismo di Mascagni, chiudendo sulla maestosità dell’inno al vino della "Cavalleria Rusticana".
Il tutto sapientemente accompagnato dagli amici del Coro Lirico di Lecce, che la direzione del festival ha voluto fortemente per la chiusura di questa edizione in cui si sono strette collaborazioni con numerose eccellenze locali e nazionali, e dal très d’union della narrazione di Rosangela Giurgola, regista eccellente di un Festival ricco di spunti artistici e iniziative inedite.
Questa ottava edizione andata in scena dal 16 giugno al 7 luglio – finanziata dalla Regione Puglia nell’ambito del programma straordinario 2018 in materia di cultura e spettacolo – ha puntato anche a far scoprire il legame indissolubile e armonico tra la musica, l’arte e la natura, riscuotendo un successo di pubblico e critica sempre maggiore durante ogni appuntamento, arricchito dalla conferenza sul progetto di integrazione tra Biologia e Musica a 432Hz curata dal dott. Emiliano Toso (biologo cellulare e musicista compositore a 432Hz), dal dott. Carlo Angelo Licci (medico omeopata) e il Dott. Giuseppe Memmi (psicologo musicoterapeuta) e impreziosito anche quest’anno da ospiti illustri come il M° Peppe Vessicchio, il pianista non udente Davide Santacolomba, i M° Pino Perris e Maurizio Pica impegnati nella direzione del maestoso Transatlantic, racconto in musica del viaggio dei migranti italiani che sul finire dell’800 si spostavano da Napoli verso New York in cerca di fortuna in terra straniera.
“Volevo regalare questa serata splendida con il top dell’arte racchiuso in questo scenario splendido – racconta Salvatore Cordella, direttore artistico del Festival - Ho costruito questo gran gala per far sognare tutti, sia il pubblico che gli ospiti che gli artisti dell’Accademia Germogli D’Arte. Il festival non fa altro che valorizzare tutto quello che di grande si fa con l’Accademia dei Germogli, che di anno in anno prendono il volo e continuano a seguire i loro sogni”.
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