Ritrovata carcassa di lupo nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia
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Una prima analisi non è bastata a stabilire quale sia stata la causa della morte dell’animale. Eseguiti anche una esame preliminare della zona circostante, al fine di rinvenire eventuali tracce, segni e materiale biologico che potessero condurre all’individuazione delle cause della morte dell’animale, e un primo rilievo necroscopico della carcassa.
I veterinari della ASL hanno provveduto al prelievo della stessa carcassa. Le analisi genetiche e sanitarie, che saranno eseguite presso l’Istituto Zooprofilattico di Foggia, stabiliranno le cause della morte e se si tratta, in realtà, di un lupo.
{affiliatetextads 1,,_plugin}Già a gennaio 2008 si parlava di “ricomparsa del lupo nell’area del Parco dell’Alta Murgia” a causa dell’aggressione di pecore tra Minervino e Spinazzola da parte, probabilmente, di lupi. Ad avvalorare l’ipotesi, il ritrovamento di un animale che presentava ferite prodotte da questi esemplari selvatici.
Si terrà a Gravina, inoltre, il 28 e 29 gennaio 2010, presso la sede dell’Ente Parco, un corso di aggiornamento intensivo a carattere teorico– pratico sull’accertamento dei danni al bestiame prodotti da predatori selvatici, in particolare da Lupo. Il seminario è stato organizzato dallo stesso Ente e rientra nel “Progetto Lupo”.
Durante le due giornate verranno approfondite tematiche relative alla mitigazione del conflitto tra attività zootecniche e grandi predatori, alla biologia e al comportamento predatorio del Lupo e del cane, alle tecniche di rilevamento e di monitoraggio delle tracce che indicano la presenza sul territorio di grandi carnivori. Approfondimenti anche sul ruolo dei tecnici nell’accertamento dei danni al bestiame, sulle modalità d’accertamento della predazione tramite sopralluogo ed esame necroscopico, sulla diagnostica, sulle pseudo– predazioni e sulle frodi.
Non mancheranno esercitazioni pratiche di “Wolf howling”, tecnica utilizzata per valutare la presenza di Lupi attraverso l’emissione del rispettivo richiamo. Saranno illustrate le tecniche di rilevamento/interpretazione dei segni di presenza, le modalità ottimali per la raccolta e l’archiviazione dei campioni ai fini delle analisi genetiche non invasive.
Il corso è destinato ai tecnici dell’Ente Parco, ai veterinari degli uffici ASL di competenza territoriale, al Corpo Forestale dello Stato, alla Polizia Provinciale ed ai dipendenti dell’Osservatorio Faunistico Regionale.
redazione gravinaonline