Taranto: "La Città Vecchia dal tramonto al cielo stellato" - II ed. dello spettacolo itinerante nella Città dei Due Mari
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- By Vincenzo Ludovico
- Categoria: Attualità Regionale e Nazionale
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La singolare iniziativa culturale, a detta dalla macchina organizzativa, nasce dalla voglia di mettere in luce, seguendo un itinerario che rompe gli schemi, angoli dell’antica Città dei Due Mari e ancora nello specifico: angoli remoti, slarghi, piazzette, vicoli e archi sconosciuti ai più, location naturali, nonché teatri a cielo aperto della Città Vecchia, rigorosamente dal tramonto al cielo stellato. Iniziamo questo viaggio, conoscendo un po' più da vicino la Città Vecchia di Taranto.Più comunemente Taranto Vecchia, è ubicata lungo circa 30 ettari, situata tra i due seni: Mar Grande e il Mar Piccolo. A sua volta è collegata alla terra ferma da due ponti: Ponte di Pietra E’ qui che sorge la “Città Vecchia” di Taranto, un concentrato di storia, bellezza, ma anche tanta incuria. Anni di negligenza infatti hanno permesso che proprio la parte più importante e storica della città sia stata lasciata al degrado, con palazzi soggetti a crolli, monumenti non curati e assenza di attività commerciali.
Tramonto Tarantino - ph. Giordano Cafaro
Tutti fattori che hanno determinato l’abbandono dell’isola da parte di molti suoi abitanti: un tempo vi abitavano più di trentamila persone, ora ce ne sono solo duemila, perlopiù pescatori e mitilicoltori. Eppure la città vecchia mantiene, ancora, oggi un suo fascino, fatto di stretti vicoli e decine di chiese e palazzi nobiliari. Il centro storico è collegato alla terra da due ponti: quello di “Pietra” a nord che lo collega al rione Tamburi-Croce e quello “Girevole” a sud che la congiunge al Borgo nuovo. E’ arrivato il momento di entrare nel borgo abitato. Da Piazza Castello, denominata così per via di Castel Sant'Angelo (Castello Aragonese), ci si inoltra per Via Duomo, una delle strade principali della città vecchia, sulla quale dopo qualche decina di metri incominciamo a scrutare da vicino le prime bellezze architettoniche e paesaggistiche della Città Vecchia.
Tempio Dorico, Città Vecchia di Taranto - ph. Mino Lo Re
I tramonti di Taranto sono famosi per il loro carico di bellezza che mai si ripete. Ogni sera è uno spettacolo nuovo, diverso, profondo. Che sia estate o inverno, il loro fascino conquista e rapisce chiunque si trovi a passare sul Lungomare. E quando l’aria è particolarmente tersa come nelle giornate di tramontana, la bellezza diventa assoluta: davanti ai propri occhi si apre uno scenario sorprendente con i monti della Basilicata e Calabria che emergono dall’acqua e ci guardano dall’alto verso il basso con la tutta loro imponenza. Stando ai taccuini di viaggio dei diversi viaggiatori, succeduti a Taranto fin dal ‘700 con i cosiddetti “Grand Tour” in Terra di Taranto, vi si trovano alcune descrizioni davvero impareggiabili. La stessa Janet Ross, la viaggiatrice inglese che dopo aver vissuto in Egitto visitò anche Taranto, nella Settimana Santa. Tra il 1884 e il 1888 l’intrepida viaggiatrice visita anche la Marina di Taranto, descrivendone i formidabili colori dei tramonti e dei cieli stellati, durante una delle escursioni paesaggistiche del luogo. Annotò tutto nel suo taccuino: la bellezza dei paesaggi, l’abbigliamento dei pastori, le donne pugliesi dai fazzoletti multicolore, le celebrazioni religiose e le superstizioni, architettura, storia e tradizioni.
Piazza Castello, Città Vecchia di Taranto - ph. Giordano Cafaro
Le Spiagge della Marina di Taranto sono arenili che si distendono ad est della Marina stessa, che si trova all'interno dello storico porto mercantile sul Molo Sant'Eligio nel cuore della Città Vecchia. Si trattano di bellissime spiagge di sabbia soffice che si estendono per chilometri, alternando grandi pinete che abbracciano bellissimi arenili sabbiosi, a suggestivi scorci di scogliere a picco: un continuo susseguirsi unico di cangianti colori. La stessa esploratrice Janet Ross, non si fece mancare, inoltre, la pizzica né il ballo della taranta, trascrivendone anche alcune canzoni popolari. Da questo viaggio nascerà il libro “ La terra di Manfredi ” edito nel successivo 1889.
Tramonto Tarantino - ph. Mino Lo Re
Da una nota stampa di Vincenzo Ludovico, in qualità Project Manager di “Taranto:una finestra su …” si evince che, l’evento di sabato 22 agosto, sarà anche una passeggiata serale all'insegna della conoscenza e valorizzazione territoriale, percorrendo alcune delle più simboliche e interessanti tappe che, da sempre hanno caratterizzato la cultura locale, tra storia e folklore locale, un percorso, dunque, esperienziale ma soprattutto emozionale, scandito anche dalla presenza delle rinomate location naturali, nonché, teatri a cielo aperto del centro storico della Città Vecchia di Taranto. Una full immersion impreziosita dalla musica popolare tarantina, accompagnata da passi di "pizzica, pizzica" ma soprattutto da historiae e simpatici aneddoti, accaduti proprio in Città Vecchia all'oscuro dei più. Un viaggio emozionale, per ri-scoprire tutti insieme, le nostre radici che ci accomunano e di conoscere le antiche storie tarantine di un tempo passato, proprio perché a volte, non sempre si riesce a cogliere a fondo, l’importanza ed il significato insito di ciò che si è soliti, incrociare quotidianamente, anche con sguardi fugaci. Continua Ludovico, project manager della macchina organizzativa, puntualizzando che una piccola chicca dell'evento, sarà resa nota dal docu-reportage dal nome " Pescatori, Taranto, il mare e il lavoro". Un documentario omaggio all'antica arte piscatoria della Città di Taranto, a firma dell'ass. Tarantinìdion, proiettato presso il "Cinema Centro Storico" in Via Duomo, del Sig. Vincenzo Santoro, maestro artigiano della bottega "Il Borgo Antico". Uno spettacolo itinerante che getta luce, anche sula Città Vecchia di Taranto, che continuamente cela scorci di incredibile suggestione e simbologie nascoste, che continueranno a redigere pagine non vergate della sua vera storia, dalle origini fino a tutto l’800 e non solo. Le artiste nostrane che ci accompagneranno in questo viaggio: Cinzia Pizzo: voce, castagnette e danza e Giù Di Meo: voce e chitarra. Ma conosciamole meglio ….
Da sinistra: Giù Di Meo e Cinzia Pizzo - ph. Davide Starinieri
Cinzia Pizzo è nota nella cultura tarantina per operare come ricercatrice di tradizioni e cultura popolare dell’area jonica, inoltre, è danzatrice ed insegnante di danze popolari. Il suo lavoro inizia nel 1992 con un progetto di musica popolare che spazia su tutta l’area meridionale. Di lì a breve inizierà la sua ricerca sul campo, mai interrotta, protesa a valorizzare il patrimonio tradizionale di Taranto e provincia con particolare attenzione sul capoluogo jonico. La danza popolare entra nella sua vita nei primi anni del terzo millennio, nasce così una passione che l’accompagna ancora oggi e che diventa subito motivo di studio e condivisione. Storia e tradizione tarantina i punti fondamentali del suo impegno. Intenso il suo lavoro di ricerca, su usi, costumi e musica tradizionale nonché cantatrice popolare. Notevole il suo lavoro sul Tarantismo tarantino, una lunga serie di interviste rivolte agli anziani della città, le ha reso possibile, una ricostruzione precisa ed efficace dei rituali esclusivi del luogo. Diffonde con passione i risultati della sua opera sul campo, in rete con altri operatori ed importanti studiosi locali. Collabora attivamente, in perfetta sintonia con il panorama culturale cittadino, alla restituzione di quella centralità negata per decenni alla città di Taranto, relativa al fenomeno del tarantismo. Molto importante è il suo il ruolo come insegnante di danze popolari, all’interno dell’associazione Tarantinìdion, con il merito di aver riportato in auge lo stile della “pizzica tarantina”, a Taranto e non solo.
Giù Di Meo è una “canta-educatrice”. Con tono caldo e a volte graffiante, quasi a voler scalfire e smussare la realtà ed i contesti, esordisce con la band Le3corde, in cui canta, suona la chitarra e fischia, dal lontano 2008. Appassionata di cantautorato italiano, inizia il suo percorso con omaggi e tributi alla voce e all’anima di Fabrizio De Andrè. Nel 2011 prende parte al progetto audiovisivo "Fumo Mortale" (deadly smoke) nato dall' idea di Giovanni Orlando (compositore e produttore) e dal regista Fabio Mastrovito, volto a sensibilizzare le coscienze dei cittadini tarantini, pugliesi e dell’Italia tutta. Nel 2012, con il bassista Alessandro Martina autoproduce un primissimo lavoro di brani inediti, per poi proseguire con la scrittura e la composizione di brani che hanno trovato luogo e dimora nell’album NA!?. Amante dei dialetti e delle parole, si avvicina alla musica tradizionale popolare sia tarantina che siciliana in particolare, omaggiando la fierezza e la grinta di Rosa Balistreri.Definendosi una “canta-educatrice”, poiché segue minori videolesi da ben oltre 12 anni, il suo mero obiettivo è quello di unire educazione e musica, integrazione ed inclusione.Attualmente impegnata nella composizione e messa a punto di propri brani, Giù continua a preferire la terra al cielo.
Scorcio della Città Vecchia di Taranto - ph. Antonello Cafagna
L'evento medesimo con necessaria prenotazione al numero 3770948143. sarà organizzato nel pieno rispetto delle linee guida anti Covid19. Si raccomanda, vivamente, ai partecipanti di indossare la mascherina protettiva e di rispettare la distanza di sicurezza richiesta, nel rispetto della normativa sul distanziamento sociale tra le persone. Un originale approccio agli spettacoli itineranti, nonché, passeggiate culturali, quelle progettate dall’associazione culturale “Tarantinìdion" e dal nuovo canale di divulgazione culturale " Taranto: una finestra su ...". Un iter serale adatto a tutti, anche a chi non è particolarmente incline alle passeggiate culturali, proprio perché l’iniziativa de “LA CITTA’ VECCHIA DAL TRAMONTO AL CIELO STELLATO”, offre un interessante pacchetto esperienziale ma soprattutto emozionale, scandito dalla presenza di attrattori culturali come: musici tradizionali e danzatori. Quella di sabato 22 agosto, sarà una ulteriore occasione per promuovere la bellezza di Taranto Vecchia e i suoi angoli, molto spesso dimenticati da un tempo lontano: slarghi, piazzette, vicoli e archi sconosciuti ai più, anche dalla gente locale, dunque, una Taranto Vecchia di notte come non l'avete mai vista e né sentita.