«In questa tela  - spiega l’artista Francesca Mele - Gesù spezza il pane come nell’ultima cena ma, questa volta scompare nell’arco di un paesaggio – Gerusalemme – o una qualsiasi città del mondo. Perché Gesù nasce, muore e da Risorto torna a noi, Discepoli di Emmaus di oggi, che lo riconosciamo solo attraverso quel gesto dello spezzare il pane, L’Eucaristia che celebriamo.

Ogni parte del dipinto è costruito secondo proporzioni matematiche, per creare quell’ordine che, senza interferenze, tutto riporta agli occhi di Gesù, al suo sguardo che ci segue ovunque. Nessun disordine può corrispondere alla sua icona e al logos - perché logos è il Suo nome, e cioè proporzione e rapporto, perfezione del dire, comunicazione inequivocabile.

Soprattutto, il Logos detesta ogni ornamento, ogni divagare e ogni distrazione. Sulla tavola pochi elementi. Solo la prospettiva che si apre a noi e quasi ci invita a sedere a quella mensa. Il pane – il vino – La lampada accesa che simboleggia la fede».

didascalia dell’opera:Francesca Mele, La Cena di Emmaus, 2010  © (foto: francescamele.art)

Approfondimenti

Bellezza e Arte e Fede nelle tele di Francesca Mele, Arte e Luoghi, luglio/agosto 2020

www.francescamele.art