Fse, da Putignano a Bari in 40 minuti
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«Il sistema ferroviario — ha aggiunto Loizzo — è una risorsa per i pendolari. Nell’ultimo anno gli indici di utilizzo dei mezzi pubblici in Puglia è salito mediamente del venti per cento. Questo significa meno auto in circolazione e abbattimento dell’inquinamento». Il futuro prossimo delle Ferrovie del Sud Est parla di incremento degli standard tecnologici e infrastrutturali. «Da cinque anni a questa parte — ha attaccato Loizzo — la Regione ha sostenuto la mobilità ferroviaria. Già lunedì sarà pubblicato il bando per l’interramento della linea all’altezza di Triggiano. Si tratta di un appalto da 129 milioni che eviterà la divisione della città. A metà febbraio sarà riaperta la linea che passa da Adelfia (lavori per 18 milioni, ndr), mentre a marzo saranno consegnati tutti i 27 treni Atr che abbiamo acquistato per svecchiare un parco rotabile il cui convoglio più recente era datato 1965».
{affiliatetextads 1,,_plugin}Sul futuro delle Fse, tuttavia, pende la «vertenza» elettrificazione. L’aggiudicazione del bando da 150 milioni è stata impugnata dal Tar che entro febbraio dovrà prendere una decisione. Il primo lotto da attrezzare con i cavi tocca le linee da Martina Franca a Bari. «Una volta realizzata l’infrastruttura— ha concluso l’assessore regionale ai trasporti— si procederà a trasferire i treni a diesel sul versante salentino, mentre sono state avviate le pratiche per acquistare convogli ad alimentazione elettrica». Infine, è in cantiere l’attivazione di un’altra fermata Fse a Bari: in via Amendola, nei pressi dell’Executive center e del Campus universitario. Il costo dell’iniziativa è di 5,5 milioni
Vito Fatiguso - Corriere della sera