L'ato approva un piano di 730 milioni di euro. Ricerca perdite e piano per le Marine
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«Vigileremo sull’attività dell’Aqp— afferma Michele Lamacchia, presidente dell’Anci Puglia — affinché mantenga le promesse contenute nel Piano. In caso di inaffidabilità saranno i Comuni a eseguire gli appalti e bloccheremo l’aumento delle tariffe accordato».
ECCO COSA SUCCEDERA' - In dettaglio, il Piano include una serie di interventi raggruppati in tre sezioni: disponibilità risorsa idrica; criticità di natura ambientale; qualità dell’acqua. Per la copertura del servizio acquedotto, Via Cognetti prenderà in carico 14 piccoli comuni del Subappennino dauno (costo 33,5 milioni), mentre per la fogna 20 in provincia di Foggia e 4 in quella di Lecce (7,5 milioni). In più è previsto, per la prima volta, il servizio nelle marine (9,8 milioni): da Rosa Marina-Ostuni a ChiatonaPalagiano, da Torre Ovo-Torricella a Santa Maria la Bagno-Nardò. Il tutto con un valore, entro il 2012, del 99,9% degli abitanti serviti dall’acquedotto (su quelli totali) e del 97,6% dalla fognatura (70 chilometri di rete da sostituire). Iniziative saranno messe i campo per aumentare la capacità di dotazione pro capite di acqua giornaliera (177 milioni) che farà salire l’indice da 259,6 litri a 302,3. Migliorerà la capacità depurativa (opere di collettamento) grazie a interventi per 14,8 milioni (nuova condotta sottomarina Gennarini-Taranto, Sava, Manduria, Otranto, Castellana Grotte) e la qualità del servizio e degli impianti (189 milioni). Contro la perdita in distribuzione sul piatto ci sono 115 milioni: l’obiettivo è far scendere la quantità di dispersioni dall’attuale 50% a 46,3% «con un recupero della risorsa pari a 24,4 milioni di metri cubi all’anno».
{affiliatetextads 1,,_plugin}I COMUNI - «I Comuni interessati dall’investimento di risanamento — è scritto nel piano— sono 143». «Per la prima volta — conclude Lamacchia — c’è un piano che non disegna progetti irrealizzabili. Queste sono opere prontamente cantierizzabili che produrranno un vantaggio evidente nella vita degli utenti. Si investe nelle marine perché il turismo è il futuro della Puglia. Gli impianti di depurazione sono stati tarati per 6,2 milioni di cittadini». Infine, nel 2009 gli investimenti dell’Aqp sono stati pari a 85 milioni, mentre per le grandi opere (a partire dai dissalatori) c’è una programmazione aggiuntiva di 353 milioni.
Vito Fatiguso - Corriere della Sera