TUTELARE LA BIODIVERSITA’ DEL MAR PICCOLO DI TARANTO
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- Categoria: Attualità Regionale e Nazionale
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La prima azione pilota interessa il Mar Piccolo di Taranto - sullo Ionio - e l’area tra Polignano a Mare, Monopoli, Fasano e Ostuni, sull’Adriatico. La seconda riguarda lo studio degli impatti di specie aliene, in particolare degli effetti della Xylella, e coinvolge prevalentemente il Salento. A realizzare il progetto BEST, attraverso la cooperazione transfrontaliera tra Grecia e Italia, il Dipartimento Ambiente, Paesaggio e Qualità Urbana della Regione Puglia, la Regione delle Isole Ionie (capofila), la Regione dell’Epiro e la Regione della Grecia Occidentale.
Tutti i dettagli del progetto verranno illustrati nel corso degli Infoday che vedranno la partecipazione di istituzioni locali, associazioni ambientaliste, ordini professionali, studenti, associazioni di categoria, mondo accademico e cittadini. Il primo è in programma proprio a Taranto, martedì 26 ottobre a partire dalle 10 nella sala conferenze (ex Chiesetta) dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro in via Duomo. Il Mar Piccolo, infatti, è una delle aree in cui si concentrano gli studi del progetto BEST e nelle quali è prevista l’installazione di strumenti di monitoraggio da remoto della biodiversità (telecamere, sensori, fototrappole). A tal fine è stato anche sottoscritto un accordo tra Regione Puglia e Comune di Taranto per assicurare la collaborazione tecnico-scientifica.
Alla conferenza parteciperanno Anna Grazia Maraschio, assessora all’Ambiente della Regione Puglia; Paolo Castronovi, assessore all’Ambiente del Comune di Taranto; Paolo Francesco Garofoli, direttore del Dipartimento Ambiente, Paesaggio e Qualità Urbana della Regione Puglia. Il progetto sarà presentato da Adriana Maria Lotito (project manager di BEST) e dai responsabili tecnici Pierfrancesco Semerari e Stefania Geronimo. Lo stato di attuazione del progetto e i risultati preliminari saranno a cura di Maurizio Gioiosa (Centro Studi Naturalistici onlus), Filippo Ferrantini (ERSE - Ecological Research and Services for the Environment) e Marcello Di Risio (RTI UNIVAQ-POLIBA).