BARI – Bollenti spiriti: dalla Regione in 5 anni 150 milioni per 4.163 giovani - Finanziati 1.563 progetti. Minervini: ‘Ci abbiamo provato sul serio’
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Nella nostra terra si possono realizzare, si possono sprigionare energie. Ha detto l’assessore alle Politiche giovanili, Guglielmo Minervini. La consistenza della Misura, 150 mln di euro, significa che ci abbiamo provato sul serio ad andare alle radici delle condizioni di questa generazione. La politica è un ottimo strumento per risolvere i problemi dei nostri figli, dei figli di tutti gli altri, dei figli della Puglia. E’ stata una Misura di giustizia sociale», ha affermato.
Dall’indagine effettuata dall’Università è stato ricavato il profilo medio del Principio Attivo: maschio, 28 anni, laureato, già occupato. Il tratto essenziale del profilo è la capacità di utilizzare la politica come occasione per costruire nuove relazioni, nuove partnership. I giovani in possesso di licenza media superiore, per lo più disoccupati, sembrano non riuscire ad accedere a queste nuove forme di cooperazione e finanziamento.
Lo scenario che l’analisi restituisce è molto complesso: il dato sul titolo di studio e sullo stato occupazionale portano a pensare che l’effetto partecipativo sia stato fortemente condizionato da differenze di status culturale ed economico. La ricerca ha evidenziato il giudizio positivo, espresso dai partecipanti, sull’intero programma, in termini di chiarezza della comunicazione, condivisibilità degli elementi innovativi , adeguatezza dei tempi e trasparenza delle procedure operative.
{affiliatetextads 1,,_plugin}Giudizio che non cambia in relazione al fatto di aver vinto o meno il finanziamento. Il segreto di ‘Bollenti Spiriti’ sta nell’aver attivato un circolo virtuoso di relazioni che hanno moltiplicato le chances di riuscita e di autorealizzazione dei giovani, condizionando positivamente il processo di partecipazione.
Hanno risposto al questionario on line, inviato a tutti i giovani vincitori, non vincitori e alla comunità on line dei ‘Bollenti Spiriti’, 431 giovani pugliesi (età media 28 anni), in prevalenza donne, di cui 326 hanno presentato un progetto in risposta la bando ‘Principi Attivi’ (di cui 205 vincitori e 131 non vincitori) mentre 105 non hanno presentato alcun progetto. Nel corso della mattinata è stata presentata la seconda edizione del bando
‘Principi Attivi 2010’ che metterà a disposizione di ragazzi di età compresa tra i 18 e i 32 anni fino a 25mila euro per un investimento totale della Regione di 2,2 milioni di euro
Dall’indagine effettuata dall’Università è stato ricavato il profilo medio del Principio Attivo: maschio, 28 anni, laureato, già occupato. Il tratto essenziale del profilo è la capacità di utilizzare la politica come occasione per costruire nuove relazioni, nuove partnership. I giovani in possesso di licenza media superiore, per lo più disoccupati, sembrano non riuscire ad accedere a queste nuove forme di cooperazione e finanziamento.
Lo scenario che l’analisi restituisce è molto complesso: il dato sul titolo di studio e sullo stato occupazionale portano a pensare che l’effetto partecipativo sia stato fortemente condizionato da differenze di status culturale ed economico. La ricerca ha evidenziato il giudizio positivo, espresso dai partecipanti, sull’intero programma, in termini di chiarezza della comunicazione, condivisibilità degli elementi innovativi , adeguatezza dei tempi e trasparenza delle procedure operative.
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‘Principi Attivi 2010’ che metterà a disposizione di ragazzi di età compresa tra i 18 e i 32 anni fino a 25mila euro per un investimento totale della Regione di 2,2 milioni di euro
Angela Milella da [b]quotidianopuglia.it