TARANTO E IL CULTO PETRINO: UN ITINERARIO INTRISO DI FASCINO
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Si percorrerà un antico tratturo: 5 km immersi nella natura, costeggiando vigneti e macchia mediterranea, ammirando dall’alto la ricchezza della mitilicoltura, incrociando persino tratti della linea ferroviaria della prima guerra mondiale che raggiungeva il deposito munizioni dell’Arsenale della marina militare. Luoghi di grandissima suggestione, descritti nella medievale “Historia Sancti Petri qualiter cum Sancto Marco Tarentum venerunt” (Storia di San Pietro come con San Marco vennero a Taranto), edita nel XVI secolo da Giovan Giovine nell’opera “De Antiquitate et Varia Tarentinorum Fortuna” (Antichità e mutevole sorte dei Tarantini), in cui si pone l’accento anche sulle origini cristiane di Taranto e la sua evangelizzazione petrina.
«Il cammino, come prima tappa- fa sapere la Polisviluppo- condurrà alla Basilica medievale dei SS. Pietro e Andrea, antico possedimento di monaci basiliani e poi benedettini, successivamente divenuto una masseria, sorto a sua volta su una ricca villa romana di età imperiale alimentata da un ramo di acquedotto ancora visibile nella cripta. Al tramonto, previsto l’accesso all’area dei Battendieri sul fiume Cervaro, il cui nome rimanda al “Cervarizzo” citato a Pietro da Amasiano, custode dei giardini di Eucadio e primo vescovo tarantino nominato proprio dai due Apostoli. Queste acque, si racconta, videro il passaggio di Pietro. Il complesso dei Battendieri, antico convento cappuccino della fine del XVI secolo, era destinato alla follatura della lana nelle acque del Cervaro. Visto il grande successo dell’anno scorso, come cooperativa abbiamo scelto di programmare nuovi appuntamenti pensati anche per i turisti che, in questo periodo, sono presenti sul territorio». I partecipanti, inoltre, saranno omaggiati con la “conchiglia del pellegrino”, antico simbolo di coloro che si incamminavano verso i luoghi toccati dai primi testimoni della fede cristiana, e con un aperitivo nei pressi dell’Oasi dei Battendieri.
«Come Regione- dichiara il consigliere regionale Vincenzo Di Gregorio- riteniamo che questo progetto sia un valore aggiunto nell’offerta turistica della Puglia. La Via Petrina non è solo Taranto e quindi un plauso alla Polisviluppo per aver mappato i luoghi potenzialmente interessati dal culto petrino, nell’attesa di poter sviluppare degli itinerari di più ampio raggio».
Sull’iniziativa il plauso dell’assessore alla cultura del comune di Taranto, Fabiano Marti, che l’ha seguita sin dagli esordi. «Questo itinerario ci permette di raccontare un’altra Taranto, ancora poco conosciuta, ma dalla ricchezza straordinaria. Qui, in un habitat incontaminato, si fondono storia e cultura. Ed è bellissimo scorgere la meraviglia negli occhi della gente».
Partenza ore 16.45 presso Oasi dei Battendieri, rientro ore 20. Prenotazione obbligatoria al 340. 7641759, quota di partecipazione 15 euro, gratis per i bambini fino a 12 anni accompagnati.