«Anna Leo  – si legge nella prefazione della giornalista Antonietta Fulvio –  ci consegna una storia importante, carica di suggestioni e di riflessioni sul rapporto madre-figlia e sull’universo complesso della genitorialità. Essere figli è tanto difficile quanto essere madri ed è, a volte, una condizione da cui si vuole fuggire, soprattutto se la madre è una presenza ingombrante, una donna che ama il suo lavoro di giornalista, che considera la cultura il fondamento stesso della comunità nel solco di una visione di dostoevskiana memoria per cui proprio la bellezza salverà il mondo.»

Il libro, impreziosito dalla copertina di Claudia Forcignanò, nelle intenzioni della stessa autrice vuole essere una lettura dedicata «a coloro che si rifiutano di cercare rimedi di dialogo e ascolto, nelle possibili correzioni a tanti errori che spesso inconsapevolmente portano alla rottura di un rapporto. » La storia di Viola e Vittoria vuole essere un’occasione per promuovere e sapere far sviluppare sin dall’infanzia capacità autentiche relazionali che sappiano dare risultati alle generazioni future migliori e differenti dalle precedenti.»

 

Laureata in Sociologia del cri­mine e della devianza e in Studi Geopolitici Internazionali presso l’Università del Salento, Anna Leo è abilitata all’insegnamento in di­scipline pedagogiche, filosofiche e scienze umane. È mediatrice Pe­nale e mediatrice Penale Minorile. Ha all’attivo diverse pubblicazioni e raccolte di poesie

Scrittrice e poetessa ha pubblicato le raccolte di poesie, ha scritto e diretto il saggio teatrale “Una nuova Aurora” tratto dal progetto “Educazione alla non violenza” sviluppato e condiviso in Istituti e Scuole Superiori e presso comunità e amministrazioni comunali.  Per le edizioni Pav ha firmato il saggio di ricerca narrativa sulla Giustizia Riparativa dal titolo Riparazione morale della coscienza – Luogo in cui l’anima dimora. Con quest’ultimo lavoro torna alla narrativa con un’opera che indaga i sentimenti e i rapporti interpersonali.