Ce ne sarebbe anche un'altra (Sicurezza e integrazione sociale, lotta alla criminalità), proposta il 13 luglio dal consigliere D'Ambrosio ma su questa non si è raggiunto l'accordo. Con le sedici permanenti, si arriverà dunque a venti Commissioni. Un record. La Lombardia, la Campania e la Sardegna ne hanno otto, il Veneto, la Toscana e la Puglia sette, il Piemonte, la Calabria, la Sicilia, l'Abruzzo, le Marche e l'Emilia Romagna sei, la Basilicata cinque, il Molise quattro, l'Umbria tre. Ma a qualcuno le poltrone sono sembrate poche. Così ha pensato di rimediare. Del resto nuovi posti significa nuove indennità. Il presidente di Commissione, infatti, ha diritto a circa 1.400 euro netti al mese, all'auto blu e a una segreteria composta da quattro persone e un addetto stampa. I vicepresidenti, due per ogni Commissione, portano a casa 700 euro al mese ciascuno.

{affiliatetextads 1,,_plugin}Soldi che si aggiungono agli 8 mila euro netti al mese di stipendio. Il privilegio di «arrontondare» il compenso sarà concesso dunque a tutti i membri del Consiglio regionale. Nelle Commissioni infatti ci sono 60 posti da assegnare (38 già stabiliti): i consiglieri del Lazio sono 73. Gli altri tredici sono capigruppo, presidente, vice presidenti e segretari d'Aula. Dunque tutti sistemati. Inolte ogni organismo ha una segreteria di quattro persone, più un addetto stampa senza tuttavia contratto giornalistico. In tutto cento posti, esclusi gli autisti. Ma la Pisana si troverà a un bivio: il consigliere del Pdl Pier Ernesto Irmici, infatti, ha presentato una proposta di legge per ridurre le Commissioni permanenti da sedici a dieci, accorpando alcune competenze. Se ne discuterà. Intanto si va avanti con la vecchia formula. Quest'anno le spese per le Commissioni supereranno il tetto dei 4,5 milioni di euro, il record di sempre alla Regione Lazio. Alla faccia della crisi.

(C) http://www.iltempo.it/politica/2010/08/14/1190265-spunta_commissione_agosto.shtml