{affiliatetextads 1,,_plugin}In realtà questi dati, presentati dal solito ministro, non servono a capire quale sia la salute etica della pubblica amministrazione in Italia: non permettono di farsi un'idea del livello di corruzione e quindi di impostare una linea di prevenzione. I numeri delle truffe ai danni dello Stato non forniscono cifre sulla quantità di denaro frodato così come il totale dei casi di corruzione non spiega se si tratta di tangenti intascate da politici per iniziative che condizionano il futuro dei cittadini o dei 50 euro messi in tasca da un vigili per annullare una multa. La Lombardia infatti risulta avere il record della corruzione battendo la Campania: 111 episodi contro 105. Un dato che sembra solo segnalare una migliore efficacia dei controlli al Nord.

Insomma, sono numeri che aiutano solo a fare un titolo ad effetto - come tante sparate del ministro Brunetta - e non servono a comprendere la realtà del Paese. Ci vorrebbero strumenti statistici nuovi, che offrano al legislatore e ai cittadini la possibilità di capire quanto sia esteso il malcostume tra gli amministratori e permettano di prendere provvedimenti. Soprattutto ora che - tra crisi ed evasione fiscale - di denaro nelle casse pubbliche ne è rimasto poco.

http://www.spreconi.it/2009/12/truffe-veneto-batte-campania.html