Scandalo Terremoto Abruzzo e G8: favori, raccomandazioni e incarichi. Spunta anche un Monsignore
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Balducci: «Si, ah! dove?».
Viale: «Alla Sapienza».
Balducci: «Valle Giulia o l'altra».
Viale: «Io penso Valle Giulia... è Sapienza ...no perchè ... l'altra è Tor Vergata, no?».
Balducci: «No, no però ce ne sono due alla Sapienza».
Viale: «Allora io mi prendo il foglietto... le note che lui mi ha dato ... lui mi ha detto allora “Università La Sapienza ... Facoltà di Scienze dell'Architettura, Ludovico Quaroni“».
Balducci: «Quaroni, si, si, perfetto, okay».
Ma Balducci ha dovuto raccomandare altre due studentesse che volevano superare i test di ammissione ad Architettura, rivolgendosi a tre professori universitari che risultano interessati al conferimento di incarichi tecnici per alcuni appalti che sono sotto inchiesta: i professori Giampaolo Imbrighi - autore del progetto architettonico della piscina di Valco San Paolo (Mondiali di Nuoto Roma 2009)-; Orazio Carpenzano - collaudatore per i lavori del G8 alla Maddalena - e, infine Livio De Santoli, autore della progettazione dell’impiantistica della piscina di Vaco San Paolo. Tra i raccomandati, una cugina dell’imprenditore Diego Anemone, Claudia Presciuttini, vent’anni a maggio prossimo.
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E uno pensa che almeno loro siano impegnati solo a difendere il nostro Paese. Magari con tutti i mezzi, anche quelli non propriamente leciti. E invece che figura questo «generale» dei Servizi segreti che, siamo al primo settembre del 2008, chiama l’imprenditore Diego Anemone: «Per me questa è la priorità numero uno, mi dica lei quando e dove io sono a sua disposizione... vorrei prima... ecco... che fosse convocata mia figlia chiaramente».
La priorità assoluta? Sistemare la figlia. Anemone rassicura: «Ascolti.... io credo per fine settimana... mi devono dare una conferma domani mattina... stia tranquillo... io domani mattina verso le 9... 9 e mezzo le dò un colpo di telefono».
La raccomandazione non sembra andare in porto. Il 18 settembre, il «generale» esterna la sua delusione: «Per certe questioni sono rimasto deluso perchè non ci si comporta così tra amici, per il resto va tutto bene... tutto quello che lei mi ha detto non corrisponde neanche per una parola alla realtà... mi riferisco alla questione di mia figlia... non c’è nessuna assunzione a tempo indeterminato e tanto meno come dirigente...».
I due si incontrano di persona. Passano i giorni, non succede nulla. Siamo al 6 ottobre, il «generale» fa l’offeso. Diego Anemone lo vuole incontrare: «Il discorso della volta scorsa per me è chiuso... se è quello». No, di altro vuole parlare l’imprenditore. Sarà un caso, la vicenda della figlia Claudia conosce uno sviluppo positivo. Alla fine di ottobre, il «generale» è soddisfatto: «Quella cosa mi pare che possa andare in porto... c’è un po’ di differenza per il trattamento economico tra quanto mi aveva detto lei e quanto gli hanno prospettato ma io ho detto a Claudia di insistere...».
DENIS TERREMOTO
Riccardo Fusi, l’imprenditore. E soprattutto l’amico di vecchia data di Denis Verdini, uno del triumvirato che regge le sorti del Pdl. Anche Verdini è finito nel registro degli indagati di Firenze, per concorso in corruzione. E’ difficile, leggendo le carte dell’inchiesta del Ros dei carabinieri, capire dove inizi il Verdini che fa politica visto che sembra impegnato tutto il tempo a raccomandare, a occuparsi degli appalti da far vincere agli amici e agli imprenditori di riferimento. Sembrava che tutto ruotasse attorno al G8 della Maddalena, dei lavori per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, degli appalti fiorentini. E invece dalle carte giudiziarie affiora dell’altro. Che riguarda anche la ricostruzione dell’Aquila e dell’Abruzzo terremotato.
Fusi e la sua Btp sono riuscite a entrare nel Consorzio Federico II dell’Aquila. Siamo al 26 maggio del 2009.
Verdini parla con Fusi: «Buongiorno, allora ho parlato con Gianni che ha portato tutto a Bertolaso. Richiamerà, però io comunque gli farei anche... visto che loro hanno buoni rapporti... li farei sollecitare anche da loro... vedrai.. tu chiama.. poi semmai intervengo io.. l’incontro dovrebbe avvenire con lui... perché è lui quello che..».
Riccardo Fusi: «Ma chi ce lo fissa? Se non ce lo fissa lui non siamo in grado di fissarlo noi...».
Verdini: «Allora... lui mi ha detto che ha passato tutto e che richiamerà... dicevo.. siccome gli amici lì dell’Aquila lo conoscono ... così mi hanno detto...».
Tre giorni dopo il geometra Liborio Fracassi della Btp spedisce un sms a Riccardo Fusi: «Confermato appuntamento Bert per mercoledì 12. Poi le farò sapere. Saluti».
Il 3 giugno, a mezzogiorno, Fracassi incontra Bertolaso. Via sms, il geometra aggiorna Fusi: «Incontro positivo. Apprezzato il ns campus, forse realizzazione in comune vicino, contatti già presi con sindaco. Richiestoci progettazione in Aq di area commerciale provvisoria domani riceveremo dal sindaco riferimenti. Ricevuta disponibilità a cantierare nel centro storico palazzi Carispaq. Domani chiederemo nulla osta anche Soprintend. Gioverà sera e venerdì sarò a Barberino, se ha bisogno sono a sua disposizione. Saluti».
Il 7 giugno Fusi spiega al figlio Leonardo che in Abruzzo sta partecipando a tre gare d’appalto: «una per il restauro delle chiese... per i restauri monumentali.. una per i campi base per le scuole... per le case quelle nuove... insomma per l’Aquila e paesi lì intorno però ora siamo a l’Aquila».
Dieci giorni dopo, l’amico Verdini è insieme al governatore dell’Abruzzo, Gianni Chiodi. Chiama Fusi: «Ciao,,, buongiorno senti sono qui insieme al presidente Chiodi.. come si chiama il vostro Consorzio, scusami?». Fusi: «Vittorio Emanuele II (si sbaglia, il consorzio si chiama Federico II, ndr)». Verdini: «Come si chiama l’imprenditore di lì?». Fusi: «Ti posso richiamare subito?». Poco dopo, Fusi richiama e dà tutte le indicazioni giuste. Verdini gli passa il governatore Chiodi: «Buongiorno Presidente... piacere di conoscerla... sono Riccardo Fusi... e quando vengo giù vengo a prendere un caffé da lei». Chiodi: «Il mio numero di telefono se lo vuole segnare per cortesia?... allora... 335...». Verdini riprende il cellulare: «Va a trovarlo... ti spiega un po’ tutto... lui è un amico...». Il 22 luglio, il geometro Fracassi comunica a Fusi una buona notizia: «Abbiamo vinto il primo appalto una scuola per 7,3 milioni da consegnare chiavi in mano il 10 settembre. E’ il primo, gli altri a breve. Ferie a L’Aquila».
Verdini: "Vai da Chiodi: lui è un amico" - LASTAMPA.it