Nascono adesso i numerosi interrogativi circa il destino dell'ormai celebre "Laboratorio Ferrarese", nato in occasione delle scorse elezioni provinciali e andato avanti fino ad oggi, recitando un ruolo da protagonista anche nelle trattative per le prossime elezioni amministrative che coinvolgeranno i principali centri cittadini della Provincia: Brindisi e Fasano.

Secondo alcune indiscrezioni alla base della crisi del "Laboratorio Ferrarese" potrebbe esserci proprio il difficile rapporto tra Udc e Pd nella scelta del candidato Sindaco per il capoluogo di Provincia. Per più di qualcuno la scelta di Ferrarese è la risposta alle sofferenze interne al Laboratorio, spaccato in due dopo la designazione del giornalista Mimmo Consales a candidato sindaco del centrosinistra. Consales conta sul sostegno di una quota importante ma non tutto il Pd, parte del quale spingeva per una candidatura condivisa da tutta la coalizione, compresi Sel, Idv, La Puglia per Vendola e "Sviluppo e lavoro", partiti che chiedevano le primarie e oggi si preparano a candidare il consigliere regionale Giovanni Brigante. La richiesta di primarie è stata del tutto ignorata dall'asse capeggiato dal presidente della Provincia Massimo Ferrarese, dal senatore Pd Salvatore Tomaselli e dal sindaco socialista di Ostuni Domenico Tanzarella, che non ha esitato a siglare il patto di ferro intorno a Consales fra Udc, Noi centro, Partito socialista, Api, Impegno sociale, Democratici e Repubblicani, Brindisi socialista.

Un'occasione per comprendere meglio l'origine di questa scelta del Presidente della Provincia sarà sicuramente domani pomeriggio, martedì 24 gennaio, giorno in cui è convocato il consiglio provinciale per discutere della Trasformazione societaria della Cittadella della Ricerca.