Orsara si prepara alla notte dei Fucacoste L’attesa del 1°novembre, la festa dei falò e delle teste del purgatorio
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- Categoria: Storia e Tradizioni Pugliesi
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La preparazione delle “cocce priatorije” è solo una delle incombenze da assolvere: affinché la festa sia perfetta, come vuole la tradizione, occorre accatastare per tempo tutto il legname necessario a preparare un falò che faccia invidia a quello del vicino. E poi non bisogna dimenticare vino, carne, pane, patate e dolci tipici, vale a dire le pietanze e gli ingredienti che saranno consumati nella notte del 1° novembre, quando in ogni stradina del borgo medievale si terrà un banchetto a base di piatti “poveri” ma gustosi e in tutto il paese saranno esposte centinaia di zucche lavorate in modo creativo e illuminate al loro interno. Gli orsaresi, gelosi e orgogliosi custodi delle loro antiche tradizioni, ogni anno, in questo periodo, si affannano a spiegare ai visitatori che la loro festa e i suoi significati più profondi non hanno nulla a che fare con “Halloween”, ormai diventato un appuntamento commerciale. L’evento che si celebra a Orsara di Puglia, al contrario, è ancora profondamente legato al culto dei defunti e rifugge dal “rito” consumistico del “dolcetto o scherzetto”. Uno dei momenti più suggestivi dei Fucacoste è quello che scatta alle 19: al risuonare delle campane della Chiesa Madre ci sarà l’accensione di un falò in ogni strada.
{affiliatetextads 1,,_plugin}Un consiglio pratico per quanti hanno intenzione di andare a Orsara a godersi lo spettacolo: è meglio arrivare presto in paese, o comunque entro le 19, poiché da un certo orario in poi diventa sempre più difficile fare ingresso nel centro storico. L’attrazione che questo appuntamento esercita sulla gente è molto forte. Orsara di Puglia si trasforma, acquisendo le caratteristiche di un luogo magico. Davanti all’uscio di ogni abitazione si vedono grandi tavolate. Si mangia per strada, in una grande comunione collettiva che riempie il borgo di voci, risate, musica e allegria. E poi c’è il mistero di una notte che sembra davvero fare abbracciare due mondi: uno materiale e visibile, l’altro ultraterreno e impalpabile. La tradizione vuole che le anime del Purgatorio (Cocce priatorije) possano purificarsi attraverso il fuoco dei fucacoste e trovare la via del Paradiso, che viene indicata loro dai lumi nascosti dentro le zucche. E’ la festa della luce, dunque, non quella delle tenebre (come invece è per Halloween).
In onore dei defunti, che in processione attraversano il paese dopo la mezzanotte, si consumano cibi poveri ma ricchi di significati simbolici: il grano lessato e condito col solo mosto cotto, le patate, le cipolle, le uova e le castagne cotte sotto la brace.
approfondimenti: http://orsaradipuglia.blogspot.com/p/la-notte-delle-notti.html