Il bianco dei muri di Puglia. Un colore antropologico
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- Categoria: Storia e Tradizioni Pugliesi
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Qui, in questa punta estrema della penisola italiana, il bianco di calce, quello originario, si produce ancora attraverso la cottura ad altissima temperatura in altoforno, trasformandosi in calce viva, zolle solide e informi che, poste in bagnoli trapezoidali pieni d’acqua di pioggia, reagisce in modo esotermico, una piccola eruzione vulcanica, sprigionando calore, fumi e ribollimento d’acqua, diventando calce spenta, massa plastica chiamata grassello che, raccolta in calcinaie scavate nella terra, forma il grassello di calce, un bianco puro che può conservarsi nel tempo purché isolato dall’aria con uno strato d’acqua.
Il grassello, miscelato all’acqua, si trasforma in boiacca di calce, acqua di calce con cui gli abitanti della Puglia, con grossi pennelli chiamati scopoli, imbiancano i muri, i tronchi d’ulivo, i soffitti, le pareti, i portici e le finestre della vita quotidiana; se all’acqua di calce si aggiunge dell’olio extravergine d’oliva – nel rapporto un secchio d’acqua di calce/un bicchiere d’olio – l’acqua di calce, asciugandosi, assume una corposità, uno spessore percepibile al tatto, una leggera impermeabilità alla pioggia e infine il suo colore definitivo biancoarancio, secco, forte sotto il sole cocente, o biancoazzurro, umido, dolce e morbido nell’aria fresca dopo le rare piogge mediterranee.
Il Bianco dei muri di Puglia è un colore antropologico frutto della sensibilità pura dell’uomo nei confronti della natura del sottosuolo e dell’ambiente, visibile nel tempo attraverso la sua tonalità e materialità caratteristica che contribuisce ad evidenziare l’architettura e i luoghi abitati, sottolineando così, con un ruolo preciso ed essenziale, l’ambiente, la cultura e la vita dell’uomo in questa regione.
Il Bianco dei muri di Puglia, apparentemente mono-tono, uniforme e liscio, è invece fortemente striato, multitonale, grezzo sulla sua superficie larga. Guardandolo con attenzione vi regalerà leggere variazioni tonali col variare dell’intensità della luce solare. E’ suprematismo puro, inteso come supremazia della sensibilità pura dell’arte del costruire nell’ambiente; è la concretizzazione visiva della sensibilità umana mediante la costruzione manuale naturale, apparentemente senza valore, ma che esprime in sé il valore stabile e autentico dell’architettura dei centri abitati; un’opera d’arte espressa attraverso le superfici e i volumi. Il Bianco dei muri di Puglia è la rappresentazione oggettiva dell’arte del costruire d’altissimo valore artistico, estranea all’oggettività concreta della quotidianità e indicativa di un mondo nuovo, un nuovo modo, il mondo della sensibilità urbana, che sintetizza in sè sostanza e significato di una creazione artistica, divenuta forma e segno nella natura rappresentando la sensibilità dell’uomo, nell’arte del costruire e nell’architettura.