“Patroni di Puglia”, c’è anche Pietramontecorvino nel progetto
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- Categoria: Storia e Tradizioni Pugliesi
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L’ente regionale ha realizzato un sito internet (patronidipuglia.it) e una pubblicazione all’interno dei quali sono illustrati i significati, la bellezza e le suggestioni delle feste patronali nel ‘tacco d’Italia’. A Pietramontecorvino e alla processione di Sant’Alberto, che il prossimo 16 maggio compirà 124 anni, sono dedicate alcune delle pagine più belle e interessanti della nuova pubblicazione. “Il progetto ‘Patroni di Puglia’ – ha dichiarato Gaetano Armenio, presidente dell’associazione culturale Opera – è un excursus lungo i sentieri della tradizione popolare, un universo la cui lettura passa dal folklore alla poetica della narrativa popolare, dai rituali ai culti religiosi”. La processione del 16 maggio contiene molti elementi della identità di Pietramontecorvino e, più in generale, del patrimonio appartenente alla cultura contadina. Il pellegrinaggio a Montecorvino è un racconto che si rinnova anno dopo anno dal 1889, col testimone che passa di generazione in generazione da oltre 100 anni.
Da allora sono cambiati gli abiti, i costumi, le tecnologie, i volti e le persone che partecipano al rito, ma l’evento non ha mai smarrito il filo conduttore che lo caratterizza dalle sue origini: il legame tra la terra e il cielo simboleggiato dai palii addobbati e variopinti protesi verso l’alto. Dal borgo, di buona mattina, una lunga teoria di donne, uomini e bambini si mette in cammino. Centinaia di persone sono precedute da enormi palii. I fusti d’albero sono addobbati con fazzoletti variopinti e vengono portati a braccia, eretti, con l’aiuto di lunghe funi. Il pellegrinaggio diventa una carovana di colori che, grazie all’altezza e al corredo di scialli dei palii, rende visibile il suo procedere anche a molti chilometri di distanza.
Nel mezzo, tra i palii e il popolo dei fedeli, c’è la statua del santo che unisce tre paesi: all’evento partecipano gruppi di fedeli provenienti da Motta Montecorvino, Volturino, Pietra e da molte città d’Italia dove risiedono le comunità di emigranti dei rispettivi borghi accomunati dalla devozione per Sant’Alberto.