Il brano - il primo con l’etichetta milanese – punta ambiziosamente a ridefinire il genere alt-pop italiano. La massiccia presenza di chitarre anni ’90 e i testi che raccontano le storie ordinarie di cui è costellata la provincia italiana confluiscono in un sound attuale e senza orpelli grazie ad una melodia diretta e al canto energico e senza fioriture del frontman e cantante Giulio Barlucchi.

Una storia d'amore, una città intrappolata nell'indefinita via di mezzo tra la metropoli e il paese sono le “ossa” del brano: un mood apparentemente disincantato si alterna fra strofa e ritornello fino a diventare, nello special finale, un grido generazionale che si interroga sulla complessità e, a volte, la frustrazione, di avere ambizioni da spendere in un mondo stretto come certe province italiane.

“Ma questi sogni pesano come la ghisa”

La Monarchia

Giulio Barlucchi – Cantante

Matteo Frullano – Chitarre e synth

Lorenzo “Lollo” Falorni – Chitarre 

Gianmatteo “Gianma” Nasca - basso

Lapo Nencini - batteria

CREDITS

Autori e Compositori: 

Giulio Barlucchi, Matteo Frullano, Lorenzo Falorni, Lapo Nencini, Gianmatteo Nasca

Prodotto da: 

Ioska Versari per Flebo Records 

Peppe Fortugno & Luca Stignani per Banana Studios

Mixing: Peppe Fortugno

Registrato presso Banana Studios, Milano

Edizioni: Flebo/Banana

Distribuzione: A1