Prosegue giovedì 27 Aprile, alle 20,45, presso il Teatro Politeama Greco di Lecce, con “Tributo a Mina & Symphonic Dance”, la nuova stagione artistica della OLES – Orchestra Sinfonica di Lecce e del Salento.
A dirigere l’orchestra, per l’occasione, il Direttore Paolo Lepore, in un viaggio musicale appassionato, tra le canzoni più intriganti interpretate da una delle artiste italiane più apprezzate di sempre, Mina, al secolo Anna Maria Mazzini. Un talento regalo della natura, ma anche il risultato di approfonditi studi musicali, che ne fanno tuttora una delle cantanti più intense e ammalianti del panorama della musica cosiddetta “leggera”, italiana e non solo.
Dopo i successi di pubblico registrati al Bologna Jazz festival, all’Alexanderplatz Jazz Club e alla Cantina Bentivoglio (guarda qui il servizio del Tg3), Francesco Cavestri torna a Roma con un esclusivo concerto in un luogo magico nel cuore dell’Urbe, la Casa del Jazz! Il concerto sarà anticipato da un workshop per gli studenti in collaborazione con l'Associazione “Il Jazz va a scuola” venerdì 28 aprile.
Sabato 29 aprile alle ore 21 il giovane pianista Francesco Cavestri si esibirà alla Casa del Jazz, nel cuore di Roma, luogo unico in Europa, per le sue attività concertistiche e didattiche.
L’esclusiva performance in trio affiancherà al repertorio jazz anche quello dell’hip-hop, per continuare il progetto di contaminazione che il pianista sta portando avanti con il suo album d’esordio “Early 17”. Per l’occasione Francesco Cavestri presenterà una sua nuova composizione arricchita da immagini e riferimenti al mondo del cinema italiano d’autore, fino a un tributo volto a ricordare il grande Ryuichi Sakamoto.
Cavestri al pianoforte, tastiere, synth ed effetti, sarà accompagnato dai due musicisti con cui sta portando avanti il tour “Early 17”, tra i più promettenti della scena musicale hip-hop ed elettronica: il bassista Riccardo Oliva e il batterista Joe Allotta.
Il repertorio del concerto si muoverà su diverse atmosfere musicali: dalla presentazione di alcuni brani originali di Francesco Cavestri (contenuti nel suo album Early 17 uscito a marzo 2022), ad altri appartenenti alla scena hip-hop, new-soul e jazz degli ultimi anni a cui appartengono anche gli altri due musicisti, fino a reinterpretazioni e tributi a giganti come Robert Glasper o John Coltrane, in una continua ricerca dell’innovazione e di un sound all’avanguardia. “Il jazz è di per sé un genere che va oltre i generi” dice Francesco in un’intervista per Tg Com 24 “l’essenza del jazz è ricercare sempre soluzioni innovative, spingersi fuori dai confini, esplorare”. È proprio su queste basi che si muoverà la serata del 29 aprile, con il jazz a fungere da fulcro creativo di una ricerca sonora che indaga a fondo le ramificazioni di questa meravigliosa musica.
Link per acquistare i biglietti: https://casadeljazz.com/evento/10279/
Venerdì 28 aprile Cavestri terrà una lezione-concerto (sempre alla Casa del Jazz) per celebrare l'International Jazz Day del 30 aprile, un’occasione per avvicinare i giovani al mondo del jazz e i suoi derivati, sia dal punto di vista divulgativo, che facendo vivere loro l’esperienza della performance dal vivo, vera essenza di questa musica. Il workshop attraverserà le origini del jazz e dell’hip hop, passando per gli artisti che più hanno navigato tra i due generi, sviluppando momenti teorici volti alla trasmissione delle conoscenze accompagnati da momenti concertistici e di ascolto che avvicinino i giovani partecipanti all’essenza di questa musica. Il jazz, oggi ancora poco conosciuto dalle giovani generazioni, è in realtà il motore generatore di tutti quei generi musicali oggi maggiormente ascoltati. Prendere consapevolezza di questo significa innanzitutto apprezzare ancora di più la modernità, le innovazioni, le nuove sonorità, senza tuttavia dimenticare le origini.
Al termine del workshop alcuni studenti saranno premiati con 10 biglietti omaggio per il concerto del 29 aprile.
Biografia
Francesco Cavestri Classe 2003, Francesco Cavestri studia e si dedica allo strumento del pianoforte classico dall’età di 4 anni, per poi entrare a soli 13 anni al corso jazz del Conservatorio di Bologna, e sbarcare giovanissimo negli Stati Uniti, dove ha modo di frequentare la scena musicale newyorkese, esibendosi a New York in contesti d’eccellenza come il Fat Cat e lo Smalls Jazz Club. Oltreoceano Francesco ottiene importanti risultati, tra cui un percorso di studi al Berklee College of Music di Boston, dove nel 2021 vincerà anche una borsa di studio e dove conoscerà un gruppo di musicisti americani che si esibiranno con lui in importanti rassegne estive a Bologna.
Il 18 marzo 2022 esce il suo album d’esordio Early17 con 9 tracce inedite e i featuring di Fabrizio Bosso e Silvia Donati, una combinazione di hip-hop, soul e R&B, con elementi del jazz-fusion contemporaneo. Francesco Cavestri ha poi presentato l’album in due serate al Bravo Caffè, con Fabrizio Bosso come special guest. Ad agosto 2022 partecipa al Festival “Time In Jazz” diretto da Paolo Fresu, portando la sua lezione concerto dal titolo “Jazz / hip hop – due generi fratelli” che presenta anche in diverse scuole e teatri in collaborazione con l’associazione Il Jazz Va a Scuola.
Da settembre 2022 Francesco sta presentando il suo album “Early 17”, registrando il sold out in alcuni luoghi di grande importanza come l’Alexanderplatz Jazz Club di Roma o la Cantina Bentivoglio di Bologna, e arrivando a suonare anche in club statunitensi come il Wally’s Jazz Club di Boston.
Di recente ha avuto l’occasione di registrare la sua prima colonna sonora per un podcast di produzione Rai, in uscita a breve, ideato dal giornalista e regista Filippo Vendemmiati.
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Riccardo Oliva è un bassista, tastierista e compositore di Milano. Ha calcato palchi internazionali come Umbria Jazz e suonato in importanti eventi musicali come il Frankfurt Musikmesse con il gruppo SNIPS (Matteo Mancuso – Gt e Salvatore Lima – Dr).
Nel 2016 ha vinto una borsa di studio al Berklee College of Music di Boston.
Ha pubblicato un album come bassista, tastierista, co-compositore e co-arrangiatore con il suo gruppo Kawa Nanuk. Le sue influenze musicali derivano principalmente dal mondo della musica jazz-fusion, della musica elettronica e dal djent. Attualmente collabora con Francesco Cavestri al suo progetto “Early17”
Joe Allotta, classe 1996, approccia molto presto la batteria all’età di 5 anni, seguito dal padre anch’esso musicista.
All’età di 16 anni si iscrive al conservatorio Antonio Scontrino e il 7 Ottobre 2015 si trasferisce a Londra dove affina la sua tecnica e il suo gusto musicale.
Qui Studia privatamente con batteristi come Francesco Mendolia, Dexter Hercules e parallelamente collabora con artisti della scena Londinese come Leburn Maddox, Giles Robson, Amy True, Imaani (Incognito).
Nel 2019 inizia la collaborazione con Davide Shorty e Funk Shui Project, portando in giro per l’Italia il disco “La Soluzione” insieme al rapper palermitano Johnny Marsiglia.
Reduce da un tour estivo con Davide Shorty, Joe si trova attualmente a Bologna e collabora con Francesco Cavestri al progetto “Early 17”.
Dal 21 aprile 2023 sarà disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica “ Purgatorio” , il nuovo singolo di Young ALE.
Biografia
Young ALE, pseudonimo di Alessandro Bulfaro è un rapper italiano classe 2002.
“Purgatorio” è il nuovo singolo di Young ALE disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica dal 21 aprile 2023.
Da venerdì 21 aprile 2023 sarà disponibile in radio e su tutte le piattaforme di streaming “Dialogue’s Delight”, nuovo singolo del duo composto dalla pianista e cantante Olivia Trummer e dal batterista Nicola Angelucci. Il brano anticipa la pubblicazione del disco dal titolo omonimo che uscirà il 5 maggio 2023 in digitale per A.D.A./ Warner Music Italy e che verrà presentato lo stesso giorno presso il teatro Borgna dell’Auditorium Parco della Musica.
Dialogue’s Delight rivela magicamente la “mission” di questo duo: comunicare l’importanza del dialogo a prescindere da dove stia la ragione e, attraverso un sound fresco e una melodia diretta, sottolineare la bellezza e la ricchezza della connessione umana.
Dialogue’s Delight è anche il titolo perfetto per descrivere un incontro così riuscito, in musica e nella vita. Il duo è infatti una sorprendente miscela orchestrale: la voce chiara di Olivia e la naturalezza del suo tocco sul pianoforte, abbinati all’innato quanto sapiente talento improvvisativo, incontrano la batteria incredibilmente viva di Nicola, che sembra avvolgere la musica come un raffinato ricamo, solo per dispiegarsi occasionalmente in assoli ad alta intensità.
I due Artisti hanno iniziato la loro collaborazione nel 2016 e hanno sviluppato, nel corso degli anni, una poetica compositiva e interpretativa ricca di suoni, colori e dinamiche, in grado di disegnare un mondo sonoro complesso e allo stesso tempo gioioso e leggero.
BIOGRAFIA OLIVIA TRUMMER:
Nata a Stoccarda in una famiglia di musicisti, ha iniziato a studiare pianoforte classico all'età di 4 anni e presto si è appassionata anche alla composizione e all'improvvisazione. Laureatasi con lode sia in pianoforte jazz che classico presso l'Università di Musica di Stoccarda, si è aggiudicata la borsa di studio del DAAD per il master di piano jazz presso la Manhattan School of Music di New York. Gli anni trascorsi nella metropoli del jazz e il suo profondo legame con la musica classica sono le fonti di ispirazione per il suo universo musicale del quale anche la sua voce è diventata presto parte essenziale, aggiungendo dunque all’attività di pianista e compositrice quella di cantautrice, guadagnandosi importanti riscontri sia dal pubblico che dalla stampa internazionale. Questa versatilità si riscontra anche nei nove album pubblicati a suo nome fino ad oggi, diversi per stile (strumentale, jazz, classico, vocale) e formazione (solo, duo, trio, quartetto), ma tutti composti principalmente da brani originali. Il nono album, For You, in trio con Rosario Bonaccorso al contrabbasso e Nicola Angelucci alla batteria e pubblicato nel 2022, segna il debutto di Olivia Trummer per l'etichetta Warner Music e comprende Kurt Rosenwinkel e Fabrizio Bosso come ospiti d’eccezione.
Ha vinto numerosi premi e borse di studio, tra cui il "Jazz Award Baden-Württemberg", "Jazz Award Ingolstadt", "Bruno-Frey Foundation", "Art Foundation Baden-Württemberg" e ha ricevuto supporto per le proprie produzioni da Initiative Musik e da Bayer Kultur a Leverkusen. Dotata di una eccezionale presenza scenica Olivia riesce ad affascinare qualunque pubblico. Si è esibita in luoghi come Carnegie Hall (NYC), Konzerthaus a Berlino, Porgy & Bess a Vienna, National Concert Hall a Dublino, Sale Apollinee della Fenice a Venezia, Teatro Capovolto a Trento e in festival come Jazz Fest London, Galway Jazz Festival, Fränkischer Sommer, Ludwigsburg Festival, Jazz Open Stuttgart, Jazz Fest Bonn, Jazz Open Hamburg, JazzMi a Milano, Crossroads a Modena. Come band-leader ha tenuto concerti in Germania, Italia, Stati Uniti, Austria, Irlanda, Inghilterra, Svizzera, Israele, Polonia e Repubblica Ceca. Da ottobre 2016, Olivia è pianista e cantante del progetto “Caipi” di Kurt Rosenwinkel che ha realizzato oltre 50 concerti nei più importanti teatri e festival come Montreux Jazz Festival, Birdland Jazzclub di New York, Blue Note di Tokyo e Pechino, Vancouver Jazz Festival e Montréal Jazz Festival e GroundUp Festival a Miami.
Olivia può vantare innumerevoli altre prestigiose collaborazioni come DR Bigband, Miho Hazama, NDR Bigband, Beethoven-Orchester Bonn, Matt Penman, Obed Calvaire, Jimmy Cobb, Bobby McFerrin, Mario Biondi, Fabrizio Bosso, Gabriele Mirabassi, Max Ionata, Tim Garland, Hadar Noiberg, Jean-Lou Treboux, Bodek Janke, solo per citarne alcune.
Attualmente si esibisce in solo pianoforte e voce, proponendo un vasto repertorio di brani originali e personali versioni di brani classici, e in trio con il repertorio di “For You”. Particolare attenzione, inoltre, dedica all’esibirsi in duo con il batterista Nicola Angelucci, in cui mescola melodie originali con vivaci interazioni. "Dialogue's Delight" è il titolo del loro primo album, che sarà pubblicato a maggio 2023 per A.D.A./WARNER MUSIC ITALY e che vede anche il featuring del fisarmonicista Luciano Biondini.
BIOGRAFIA NICOLA ANGELUCCI:
Classe 1979 e originario di Altino (Ch), è batterista e compositore. È vincitore di numerosi awards e scholarship tra cui una borsa di studio presso il prestigioso Columbia College a Chicago nel 2000, vincitore del concorso “Baronissi Jazz” nel 2000 e 2004, del “Gran Prix du Public” al “Tramplin Jazz d'Avignon” nel 2002 e del “26th Hoeilaart Jazz Contest” in Belgio nel 2004. Docente dei seminari di “Orsara Jazz” (FG) nel 2005 e nel 2006 e dell'Eddie Lang Jazz festival nel 2012. Ha al suo attivo circa 70 dischi registrati da sideman, 3 da leader e 4 da co/leader.
Il primo album a suo nome, registrato per la maggior parte a New York e pubblicato nel 2010 per Via Veneto Jazz, si intitola “The First One”, con Sam Yahel e Roberto Tarenzi all'organo e piano, Jeremy Pelt alla tromba, Paolo Recchia al sax, Kengo Nakamura, Johannes Weidenmueller e Francesco Puglisi al basso. Il secondo, “Beyond the Drums” (2013), viene registrato ancora con Recchia, Tarenzi e Puglisi, con i quali Nicola ha formato un quartetto affiatatissimo e vede, a completare la line up, un ospite d'eccezione: il chitarrista newyorkese Peter Bernstein. Nel 2021 pubblica il terzo album da leader, “Changes”, composto interamente da suoi brani originali, registrato con Olivia Trummer al piano e voce, autrice anche delle liriche, Luca Bulgarelli al contrabbasso e Gabriele Mirabassi al clarinetto. A Maggio 2023 è in pubblicazione per A.D.A./WARNER il primo album in duo con Olivia Trummer, “Dialogue’s Delight”
Dal 2013 è membro del quartetto di Fabrizio Bosso e collabora stabilmente con Bebo Ferra, Rosario Bonaccorso, Olivia Trummer, Dado Moroni, Max Ionata, Paolo Recchia. Sideman di molti tra i più interessanti e celebri leader del Jazz, quali Benny Golson (con il quale ha collaborato per 7 anni in Italia e all’estero dal 2004 al 2011), Wynton Marsalis, Dee Dee Bridgewater, Mike Stern, Bob James, Steve Grossman, Sonny Fortune, Wess Anderson, Jeremy Pelt, Joel Frahm, Eddie Gomez, Andy Gravish, Jim Rotondi, Alex Sipiagin, Sam Yahel, Jerry Bergonzi, Aaron Goldberg, Larry Granadier, Peter Bernstein, Dave Kikoski, John Hicks, George Garzone, Joey De Francesco. Tra le registrazioni/collaborazioni più importanti figurano inoltre quelle con Enrico Pieranunzi, Paolo Fresu, Enrico Rava, Max Ionata, Francesco Cafiso, Rosario Giuliani, Mario Biondi, Bob Mintzer, Alex Sipiagin, Peter Bernstein, Sam Yahel Jeremy Pelt, Mike Stern, Rita Marcotulli, Fabrizio Bosso, Dado Moroni, Andrea Pozza, Perico Sambeat, Gabriele Mirabassi, Gegè Telesforo, Luca Mannutza, Nico Gori, Maurizio Rolli, Maurizio Giammarco, Stefania Tallini, Susanna Stivali, Javier Girotto.
Milano. “Mai dire mai: per farlo comunque dovrebbe averne voglia, magari con accorgimenti innovativi”.
Mina è da oltre 40 anni che non si esibisce più dal vivo e suo figlio Massimiliano Pani è stato molto evasivo sull’argomento alla presentazione dell’album di inediti "Ti amo come un pazzo" in uscita venerdì 21 aprile, disponibile nei formati vinile nero classico, vinile in edizione numerata e limitata Crystal, vinile in edizione numerata e limitata di colore azzurro (1000 copie stampate in esclusiva per il Record Store Day), vinile in edizione numerata e limitata con copertina alternativa in edizione limitata e numerata (1000 copie), cd contenente 12 canzoni (due brani in più rispetto ai vinili).
«Non ama i gioielli, i potenti: ama la musica e cerca di farla bene, ama leggere, scrivere e, soprattutto, vuole mandare emozioni quando canta – ha riflettuto il figlio di Mina – È la più famosa sconosciuta d’Italia».
Anche con questo disco Mina si conferma la numero uno.
“Lo strumento che ha lei è la voce, una dote usata con intelligenza – ha osservato Pani – La voce è l’unico strumento che non puoi imparare: ce l’hai e basta, non c’è un canone preciso”.
Ad arricchire la selezione il brano “Un briciolo di allegria” in duetto con Blanco, uno dei talenti più travolgenti degli ultimi anni.
«Lo ha mandato lui a Mina ed è stato bello che un artista giovane di questa generazione l’abbia come riferimento – ha sostenuto – Per Mina è il pezzo che decide, non il suo autore, ed è per questo che ha pensato di farlo».
Mina si conferma anche in questo progetto artista di grande statura.
«È ancora contemporanea, nonostante abbia iniziato la sua carriera a 18 anni con “Il cielo in una stanza” – ha fatto notare Pani – Quando chiuse la stagione della televisione il suo percorso andava in altre direzioni e aveva bisogno di collaboratori e musicisti intelligenti e capaci che si sono messi a sua disposizione».
L’album è ricco di canzoni dalle atmosfere diverse, dalla canzone d’amore drammatica e intensa, ai pezzi ironici, dalla ballad raffinata, alla canzone rock e al bolero.
«Il disco racconta del presente, soprattutto quel che è successo – ha precisato – L’effetto di quello che si ha, e che Mina ha cercato, è quello di essere a un metro di distanza da chi l’ascolta, considerando che lei è una campionessa dell’allontanamento: è un disco sulla vicinanza, sulla concretezza, sul presente».
La grande abilità di Mina è di essere fuori da ogni cliché, da sempre.
«Non ama il pezzo da Mina, cerca quello interessante, e il cambio di registro ne fa una grande interprete – ha rivelato Pani – Lei cerca di mettere dentro tante cose, diverse, magari che una parte di pubblico non andrebbe a comprare: il bello è la varietà di questi dischi».
Mina è forse la cantante che riceve un gran numero di canzoni da autori anche sconosciuti per i suoi dischi.
«Brani inediti gliene arrivano tantissimi, 3-4 mila all’anno e ha la pazienza di ascoltarli tutti, l’unica a farlo, li sceglie personalmente per i suoi progetti futuri. Oggi il sito PDU Music offre anche la possibilità dell'invio di mp3 attraverso la pagina https://pdumusic.com/brani-inediti/ – ha precisato Massimiliano – La scelta va ai testi meravigliosi in cui ha sempre avuto fiducia: se una canzone è bella la fa e basta, con rispetto di chi l’ha scritta e lei ha il coraggio di proporla».
Mina ama la musica e non smette mai di approcciarsi ad essa.
«Ascolta in casa, anche con mio figlio che suona il sassofono – ha confidato – Ascolta le cose belle che suonano adesso. Quello che sta succedendo oggi è molto triste».
Mina ha il grande merito di rimanere al top con scelte coraggiose.
«Ha fatto, e fa, quello che crede sia il meglio da fare: apparire non avrebbe senso – ha confessato Massimiliano – Ha capito delle cose prima degli altri, ha realizzato una sua etichetta, si era stancata di vedere la sua faccia dappertutto e si è messa anche la barba, prima degli altri, di Madonna e di Lady Gaga: è molto ironica e deve essere una novità se farà qualcosa in video».
Questo nuovo disco di Mina mette le carte in tavola fin dal titolo, ironicamente melodrammatico, e dalla copertina, che volutamente rievoca quelle delle diffusissime riviste di fotoromanzi come Bolero Film, Grand Hotel e Sogno; una suggestione ribadita dalle atmosfere che caratterizzano molte delle canzoni contenute nel disco con "canzoni-fotoromanzo" che raccontano storie d'amore tormentato, perduto o non corrisposto.
«In effetti questo disco è una specie di fotoromanzo – ha sottolineato Pani – Sono tutte canzoni d’amore diverse, quella drammatica, quella ironica, quella spirituale, e le ha volute citare nella copertina con una lei e un lui, che è il prototipo di un uomo non famoso perché l’attenzione deve restare sulle storie d’amore di tutti noi».
"Ti amo come un pazzo" esce a meno di quattro anni dal precedente album di inediti di Mina, quel "Mina Fossati" con Ivano Fossati, disco di platino nonostante la sua diffusione sia stata condizionata dalle complicazioni causate dalla pandemia.
«Mina è contemporanea in quanto coraggiosa, intelligente e cura nei minimi dettagli tutto il suo prodotto – ha rimarcato il figlio della cantante – Sceglie le canzoni e le interpreta ognuna in maniera diversa, rispettandone il genere musicale e inventando un modo personale grazie alla sua grande cultura musicale e al suo genio interpretativo».
E sì, perché Mina, lei, anche questa volta ha disertato l’incontro per parlare di questo suo ultimo lavoro discografico.
Dal 21 aprile 2023 sarà disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica “Solo se lo vuoi”, il nuovo singolo di Sem e EMI Lance.
Il brano parla di un cambiamento avvenuto nel protagonista della storia, che è diventato freddo e distante rispetto al suo passato.
Sono presenti temi come la ricerca di una soluzione ai problemi quotidiani della vita, la voglia di lasciare un segno concreto nel mondo e la rivalsa contro chi non ha mai creduto nell’artista.
Il testo contiene riflessioni sulla durata dei legami veri, profondi, sui ricordi delle prime volte e sulla difficoltà di comprendere i sentimenti degli altri.
La canzone si conclude con una dichiarazione di vuoto e la constatazione che nulla è più lo stesso da quando una persona importante non c'è più.
Biografia
Samuele, in arte semplicemente “Sem”, è un giovane artista di classe 2002 proveniente da Sesto San Giovanni, in provincia di Milano.
“Solo se lo vuoi” è il nuovo singolo di Sem e EMI Lance disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica dal 21 aprile 2023.