Raffaele Fitto, ma ne è valsa la pena? Speriamo che le tue dimissioni vengano accettate.
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Si parla di spumante stappato alla notizia della vittoria di Vendola su Boccia, spumante che invece rimarrà al fresco quando qualche mese dopo per la prima volta nella storia della Repubblica, un comunista cattolico e pure gay conquista la Presidenza della Regione. Fitto si sente tradito, non accetta la sconfitta, prepara la riscossa e rimurgina (male) su quello che inaspettatamente è accaduto. Il giorno dopo viene chiamato da Berlusconi al Governo, dove comincia la sua opera scientifica di sabotaggio dell'azione della Regione Puglia. La prima volta dura solo 1 anno visto che nel 2006 il Governo cambia e si passa al centrosinistra. Alla Puglia vengono assegnate importanti risorse per le energia rinnovabili, per l'idrogeno, per le infrastrutture e per la costruzioni di dighe. Ma il Governo Prodi è fragile, nemmeno un anno e mezzo e si arriva al Gennaio 2008 dove cade.
Si vota, la valanga berlusconiana invade la Puglia. Fitto si riprende una prima rivincita e comincia a credere che forse negando le risorse finanziarie alla Regione riuscirà a sabotare l'azione della giunta regionale evitando che essa agisca per il meglio e conquisti consenso. Quel consenso che nei suoi calcoli, dovrebbe naturalmente ritornare nelle sue mani. Ma qualcosa nel frattempo non va per il verso giusto, la Poli viene esclusa dal Governo, il PDL si crea e incorona Fitto come il suo re Pugliese lasciando la Poli e il suo entourage nella seconda fila. Primi scricchiolii, la giunta a Lecce cade, la Poli va fuori e fonda il suo movimento.
{affiliatetextads 1,,_plugin}Fitto continua imperterrido a impugnare questa e pure quella legge regionale, la destra a partire da esponenti del Governo (Bondi) comincia a ritardare l'apertura del petruzzelli in modo tale da non far riaprire il teatro nei tempi previsti e durante la campagna elettorale del 2009 di Emiliano. I fondi FAS che spettano di diritto alla Puglia vengono dirottati altrove e raggiungono i lidi padani. La grande diga tra Foggia e il Molise langue, le risorse per le infrastrutture e l'idrogeno si perdono. Vendola comincia a porre una questione meridionale e a lamentarsi della situazione creatosi. E' inaccettabile, secondo Vendola che un ministro pugliese non faccia arrivare soldi alla Puglia solo perchè chi dovrà poi gestirli non è un Presidente della sua parte politica. Monta una grande protesta per i FAS (3 miliardi di euro), fondi che nel momento in cui scriviamo non si sa ancora quando ci saranno consegnati.
Ma tutta questa opera di sabotaggio non basta, Emiliano e Vendola riescono a far aprire il Petruzzelli dopo la campagna elettorale vinta dal sindaco Emiliano. La gente capisce che scientificamente la destra lavora contro la Regione per poterne trarre vantaggio. Arriva la legge sul regionale sul nucleare, Fitto impugna anche quella. I ministeri a Roma cominciano a dare autorizzazioni ambientali per il raddoppio Eni a Taranto, per il rigassificatore a Brindisi, per la ricerca di petrolio nel mare Adriatico. La Prestigiacomo comincia a sabotare anche la legge anti diossina. Insomma da un lato si cerca di sabotare Vendola, dall'altro si cerca di aiutare i potentati di sempre in modo tale da ottenere poi il loro consenso.
Ma questo non basta alla destra, la storia in Puglia è cambiata. La coscienza critica della gente pure. Bye Bye Fitto.