L'ipotesi investigativa è quella di aver utilizzato le carte di credito dell'ente per pranzi e cene senza aver adeguatamente giustificato il “fine istituzionale” delle stesse. L' unico assessore non è iscritto sul registro degli indagati della procura è il leghista Massimo Bianchini, responsabile dello Sport, che non ha speso nemmeno un euro tramite la carta di credito nominale (o meglio: l'ha utilizzata per comperare un libro ed ha subito restituito la cifra al Comune).

Sulla vicenda, nei giorni scorsi, la Corte dei conti aveva stabilito che, sull'utilizzo complessivo di 49 mila euro, mancherebbero adeguate giustificazioni per 43 mila euro. Un atto a cui il sindaco Paroli aveva risposto annunciando che avrebbe rimborsato lui l'intera cifra per chiudere definitivamente la questione. Ma la reazione non ha convinto il Pd, che con una conferenza stampa è tornato a chiedere le dimissioni di Paroli e della giunta.

ECCO LE CIFRE DA RIMBORSARE SECONDO LA CORTE DEI CONTI:

Nicola Orto 9.553 euro, Giorgio Maione 9.177, Adriano Paroli 6.463, Paola Vilardi di 5.184, Andrea Arcai 4.242, Mario Labolani 2.702, Maurizio Margaroli 1.492, Fausto Di Mezza di 1.980, Fabio Rolfi 1.941, Claudia Taurisano 620.

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