Lista Emiliano: un salto verso le regionali
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Uno strumento di passione politica pura che qualcuno aveva bollato come velleitario e che invece si è rivelato l’arma decisiva per la prima elezione di Emiliano nel 2004 e poi per la sua consacrazione del 2009, con venti punti di vantaggio su un avversario apparentemente imbattibile.
Essere stati la prima lista della città nel 2004 (meglio di Forza Italia), e aver centrato una lusinghiera conferma nel 2009, in un panorama pullulante di liste civiche, con un inaspettato 14,5%, rappresenta un risultato che non può essere derubricato a un fenomeno temporaneo, legato al “carisma del capo”.
Si tratta invece di un consenso reale e solido. Cittadini che non si riconoscono nelle rigidità dei partiti e delle ideologie e ritrovano, nell’esperienza amministrativa e politica di Michele Emiliano, quegli elementi di efficienza, di chiarezza, di onestà, che oggi appaiono vere e proprie rarità nel panorama politico italiano e locale.
Un consenso, quello della Lista Emiliano, che nel 2005 è naturalmente confluito nella Primavera Pugliese per sostenere le speranze della rivoluzione gentile di Nichi Vendola. Una scommessa vinta sotto il profilo elettorale. Non del tutto su quello politico, se è vero che quell’esperienza si è interrotta dopo le elezioni, non riuscendo dunque a influenzare positivamente l’azione del governo regionale.
La lista Emiliano ha poi sostenuto Massimo D’Alema e “Uniti nell’Ulivo” nelle politiche del 2006, contribuendo alla vittoria del governo Prodi. E quando quasi tutte le componenti del nascituro PD chiesero a Emiliano di candidarsi alla guida del partito pugliese, molti della lista hanno seguito Michele nel PD ed oggi appartengono al partito.
Ma altri sono ancora qui, fieri di rappresentare un’esperienza diversa dai partiti. E molti altri si sono aggiunti, in questi ultimi due anni.
Un sostegno che produce risultati reali. Infatti ancora una volta abbiamo evitato che rimettesse le mani sulla città chi si illudeva di ottenere una vittoria scontata e si apprestava a dare nuovamente la scalata alla Regione. Tra lista Emiliano, liste civiche collegate al sindaco e PD, l’area di consenso intorno al progetto riformista conta il 40% dei votanti. Un risultato mai raggiunto in precedenza. Alle europee, grazie a tutto questo, il centrosinistra pareggia i consensi del centrodestra (quando solo cinque anni fa, perdeva con15 punti di distacco). E se si conta anche l’UDC, che è maggioranza al Comune, la superiorità diventa netta, incontestabile.
Un caso? Un fenomeno di personalismo politico? No, questi sono fatti. Questi numeri sono cittadini onesti, che dicono no al ritorno al passato, no alla restaurazione dei poteri peggiori. Da questo orgoglio, da queste vittorie pulite dobbiamo ripartire perché la Puglia non torni indietro. Da Bari a ogni città della regione, con spirito di umile e fraterna condivisione. Avremmo voluto Michele alla guida della nostra lista, ma il suo percorso politico è diverso e noi lo rispettiamo. Non gli faremo mancare il nostro sostegno e, come al solito, il nostro punto di vista, anche critico, se sarà necessario. Ma gli abbiamo chiesto di poter utilizzare il suo nome per affrontare le prossime elezioni regionali. Perché oggi noi diamo vita alla lista “Emiliano per la Puglia”.
E conservare “Emiliano” nel nome della lista significa batterci ancora una volta per quello che egli rappresenta, per i valori di onestà e di umanità che incarna, per la buona amministrazione che ha saputo realizzare. Un orizzonte morale nitido e una politica dei fatti: questo è per noi il cambiamento. Un’idea, siamo sicuri, sulla quale convergono anche tantissimi elettori di centrodestra, con i quali, al diradarsi delle antiche nebbie ideologiche, ci scopriamo molto più vicini di quello che si pensi.
Perché migliorare la vita dei pugliesi, restituire dignità al lavoro, spazzare via la precarietà, rendere l’ambiente più sano, garantire pari opportunità per tutti, non è di destra e non è di sinistra. È di buonsenso. Chiederemo a Michele, come sindaco del capoluogo di regione, di essere uno dei garanti del prossimo Presidente della Regione. Perché quest’ultimo si impegni a costruire un programma che rappresenti davvero la sintesi delle esigenze dei pugliesi e non un semplice elenco dei dettami di leader nazionali, spesso distanti, non solo geograficamente, dalla realtà della nostra terra.
Ma il momento del programma e delle elezioni sarà solo il primo passo. Il nostro movimento, questa volta, insieme a tutti quelli che vorranno collegarsi con noi, stabilirà con il prossimo Presidente della Regione una relazione politica stabile e duratura. Con la legittima autorevolezza che ci verrà dal consenso popolare, diremo la nostra sulle scelte di governo dei prossimi cinque anni. E proporremo un programma ambizioso e articolato. Partendo da due sfide sulle quali, possiamo anticiparlo, non saremo disposti a mediazioni o compromessi di alcun genere:
1) Fuori la politica dalla sanità e dagli appalti
Vogliamo che nessun primario, nessun direttore generale, nessun direttore sanitario, nessun ausiliario di reparto, nessuna azienda di pulizie o di somministrazione pasti, che nessun fornitore di protesi o di materiale chirurgico debba raccomandarsi a un partito o a suoi esponenti per ottenere il posto o il contratto. Vogliamo che la prima legge della prossima legislatura vieti a tutti coloro che hanno relazioni economiche con la Regione Puglia o con le sue aziende di finanziare i partiti o le liste civiche, anche solo per singole iniziative culturali e di beneficenza, pena l’impossibilità di partecipare alle gare.
Non serve solo la galera. Serve il divieto perpetuo di contrattare con la Regione Puglia per tutti coloro che sostengono i costi della politica anche se in modo legittimo e trasparente secondo le leggi nazionali.
La legge pugliese sulla trasparenza degli appalti stabilirà dunque un semplice “obbligo di non sostegno economico” per tutti coloro che intendono partecipare a gare regionali.
Tutte le aziende collegate a partiti o a loro esponenti non potranno ottenere, neanche in sub appalto, gare pubbliche.
Vogliamo inserire tra le cause di rescissione dei contratti dei direttori generali, direttori sanitari, e direttori amministrativi delle ASL l'intervenuta indicazione da parte di consiglieri regionali o esponenti di partiti politici o di partiti politici stessi. Vogliamo, cioè, applicare il divieto esplicito di segnalazione.
2) Un piano del lavoro regionale che risolva il dramma della disoccupazione
La soluzione della crisi, che nei Paesi occidentali è ancora abbastanza lontana, nel Sud Italia sembra lontanissima. Bisogna quindi dare una risposta immediata, coraggiosa, energica ai tanti disoccupati, vecchi e nuovi, della nostra regione. Una risposta enormemente più efficace rispetto ai palliativi di un governo sempre più leghista.
Pensiamo a un piano del lavoro regionale che metta in pratica i dettami dell’enciclica Caritas in Veritate, che rappresenta una delle analisi più lucide e avanzate sulla risposta possibile alla globalizzazione dell’economia.
Intorno a queste e ad altre importanti sfide chiamiamo a raccolta tutti coloro i quali hanno perso fiducia nei partiti, ma non nella politica come strumento supremo per cambiare il proprio e l’altrui destino. Alle migliaia di giovani e di donne che non hanno perso entusiasmo, a chi crede che non si debba tornare indietro, a chi ha capito che anche il migliore dei leader, senza il sostegno dei cittadini migliori, non può fare molto; a tutte queste persone chiediamo che si uniscano alla lista Emiliano per la Puglia.
Saremo presenti con il nostro simbolo in tutte le province e, se necessario, anche in tutti i comuni in cui si voterà. Le porte saranno aperte, se ne ricorreranno le condizioni, a candidati delle associazioni e delle tante liste civiche presenti nel nostro territorio, senza distinzione alcuna, purché condividano lo spirito e il programma alla base della nostra sfida.
Chiunque voglia parlare con noi può inviare una email al seguente indirizzo di posta elettronica
Alessandro Emiliano
Coordinatore Regionale
della Lista Emiliano per la Puglia