Provincia di Foggia: tra Pdl e Udc, rottura definitiva: via gli assessori centristi
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La verifica immediatamente chiesta dall’on. Paolo Agostinacchio (la Destra) si è trascinata stancamente per diversi mesi, ma dalle recenti dichiarazioni del coordinatore provinciale del Pdl, Gabriele Mazzone, si era capito che sull’evoluzione del confronto avrebbero avuto un peso decisivo le scelte dei centristi alla Regione. Come sono andate le cose a Bari è noto: inizialmente l’Udc ha sostenuto l’ipotesi di un’intesa organica con il centrosinistra, subordinandola, però, alla possibilità che il candidato presidente non fosse più Nichi Vendola, che ha invece vinto le primarie. I successivi tentativi di ricomporre la coalizione di centrodestra comprendente anche l’Udc non sono andati a buon fine, anche per effetto di un complessivo e diffuso irrigidimento nei rapporti tra i centristi ed il Pdl a livello nazionale.
A farne le spese sarà, per prima, l’amministrazione di Palazzo Dogana che era da tempo sotto le lenti della verifica. Ma il sisma che parte dalla Provincia potrebbe estendersi e contagiare altre situazioni, nonché influire direttamente anche sul quadro delle alleanze per la sfida alle comunali della prossima primavera, che chiameranno al voto città importanti, come Cerignola e Manfredonia. L’idea delPdl è di andare avanti senza centristi. Il ruolino di marcia prevede che a sancire formalmente l’apertura del crisi sarà il gruppo consiliare del Pdl, che si riunirà oggi. Mentre dai vertici regionali del Pdl dovrebbe giungere nei prossimi giorni l’altolà alle trattative con i centristi alle elezioni comunali. L’Udc potrebbe andare fuori dall’esecutivo anche a Lucera: insomma si sta innescando una reazione a catena dagli effetti imprevedibili.
Stando a quanto trapela dai corridoi di Palazzo Dogana, il ritiro delle deleghe da parte del presidente Pepe ai due assessori centristi non preluderebbe, almeno per il momento, ad un rimpasto nella giunta, nel senso che i due incarichi non verrebbero attribuiti subito.
{affiliatetextads 1,,_plugin}Da buon notaie da buon moderato, Pepe vuole evidentemente guardarsi attorno, e capire come l’assegnazione delle due deleghe possa contribuire al rilancio dell’amministrazione, il cui stato di salute – questione Udc e verifica a parte – non è tra i più invidiabili. Oggettivamente, l’espulsione dalla maggioranza dei centristi alleggerisce ancora di più la base aritmetica della maggioranza Palazzo Dogana, che negli ultimi mesi diverse volte si è esposta a brutte figure.
Una ragione di più per andarci cauti, e per verificarsi il da farsi soltanto dopo lo svolgimento delle elezioni regionali, che dovrebbero vedere, tra l’altro, impegnati esponenti di primo piano della maggioranza, quali l’assessore provinciale al bilancio, Leonardo Di Gioia, e lo stesso presidente del consiglio, Enrico Santaniello, consigliere regionale uscente. Pepe pensa, evidentemente, ad una complessiva sistemazione degli incarichi, nel tentativo di consolidare la maggioranza.
Il dato certo è però che la maggioranza che lo vide trionfare al ballottaggio di due anni fa (anche in quella occasione fu determinante la scelta al ballottaggio dell’Udc, che allora si schierò con il notaio foggiano) ormai non esiste più.
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