Nichi, No al nucleare. In Puglia, in Italia
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Si tratta di sindrome nimby? O siamo piuttosto di fronte a una mascherata carnevalesca, visto il periodo, per cui i candidati di centrodestra sono costretti a dire sì al Presidente del Consiglio, e a fare i dovuti distinguo e passi indietro nei propri territori, proprio in vista delle elezioni?
Siamo di fronte al tentativo maldestro e malcelato di sottrarsi dalla responsabilità di una scelta scellerata, che continuo a definire anti-storica, anti-economica, pericolosa.
{affiliatetextads 1,,_plugin}Dicano la verità allora, facciano un atto di responsabilità, per una volta, nei confronti dei cittadini e siano onesti. Se gradiscono così tanto il nucleare, se sono così sicuri degli studi che snocciolano a memoria, siano capaci di difendere queste posizioni di fronte ai cittadini. Se invece non sono d’accordo, abbiano il coraggio di contraddire i loro capi.
Il mio no al nucleare non vale solo per la Regione che governo da cinque anni. Noi non vogliamo il nucleare, ma non solo in Puglia. Il punto dirimente è l’idea di futuro. Noi immaginiamo un futuro di energie rinnovabili, pulite, una vera e propria rivoluzione verde che inizia nel privato.
Immaginiamo un futuro pulito, con una nuova economia, senza l’incubo di scorie da smaltire per migliaia di anni.
Immaginiamo un futuro che qui in Puglia abbiamo già iniziato a costruire che è lo stesso futuro che immaginiamo per tutta l’Italia.
Nichi Vendola