Riparte la programmazione live del Barrio Verde, il concept bar dall’anima culturale immerso nel verde del Parco Don Tonino Bello di Alezio (Le)!
Dopo l’annuncio sui social dell’unica data in esclusiva nel Salento di Mama Marias backed by Don Ciccio che porterà al Barrio Verde il 21 marzo prossimo il suo nuovo tour nei club, venerdì 17 gennaio si riparte con i Deva Project. Dalle 22:30 il progetto pugliese che coniuga all’elettronica della voce, del trombone e delle tube del Tibet le immagini di un videomapping ci trasporterà in un viaggio su suoni emozionali, onirici e immaginari, un mondo sonoro e visivo ai confini della realtà tra candele e incensi.
Si prosegue poi sabato 25 con le Mujeres Creando, una band tutta al femminile composta da musiciste napoletane, che dalle 22:00 sul palco sperimenta sonorità il cui fil rouge è costituito dall’originale set strumentale utilizzato: violino, fisarmonica, chitarra cross-over, percussioni e loop station in un sound elegante che colpisce e stupisce.
Domenica 26 gennaio l’aperitivo in musica del Barrio Verde sarà animato alle 18:30 dalla grinta dei Loop & i suoi Derivati, con una carrellata tra i classici moderni italiani e internazionali rivisitati a suon di Loop Station da Frank Bramato, Antonio Tunno, Luigi Cataldi e Marco Verardo.
Giovedì 30 ritorna il tanto atteso format “All’Opera” che dalle 21:30 ripropone sul palco del Barrio Verde un grande classico della tradizione operistica italiana, La Tosca, con Maria Luisa Lattante nel ruolo di Floria Tosca, Enrico Terrone nel ruolo di Mario Cavaradossi, Giorgio Schipa in quelli di Vitellio Scarpi, accompagnati al pianoforte dal Maestro Valerio De Giorgi e dalla voce narrante di Tommaso Barone.
Un appuntamento rivolto a ricordare e celebrare la scoperta della Grotta Bianca, ripercorrendo i passi di Vito Matarrese, pioniere della speleologia locale a cui si deve la conoscenza di quella considerata la più bella fra le caverne del sistema sotterraneo castellanese. Si tratta di “E fu splendore – 80 anni di Grotta Bianca”, evento che domenica 12 gennaio impegnerà le Grotte di Castellana per tre differenti momenti.
La mattinata prenderà il via alle ore 11:00 presso il Museo Speleologico “Franco Anelli”, dove ai saluti del sindaco di Castellana Grotte Francesco De Ruvo, del presidente della Grotte di Castellana srl Victor Casulli e agli interventi istituzionali delle autorità presenti seguiranno due approfondimenti, uno a cura di Pino Pace, esperto conoscitore della storia delle grotte, e l’altro di Marco Matarrese, nipote dello speleologo, che punteranno l’attenzione sulla scoperta della caverna, definita per la ricchezza e il candore dell’alabastro la “più splendente del mondo”, avvenuta ad opera di Vito Matarrese, che a partire dal 1938 affiancò Franco Anelli per tutta la prima fase di esplorazione delle grotte per proseguire successivamente in solitaria. A moderare gli interventi sarà la giornalista Mediaset Rossella Ivone.
L’evento proseguirà alle ore 12:00 presso la sala di accesso al sito carsico, dove sarà inaugurato il busto realizzato in onore a Vito Matarrese e si chiuderà alle 13:00 con un rinfresco presso la vicina Taverna degli Amici.
L’appuntamento si inserirà in un intenso fine settimana di iniziative per le Grotte di Castellana, che, su volontà del consiglio di amministrazione composto dal presidente Victor Casulli, dal vice presidente Francesco Manghisi e dalla consigliera Maria Lacasella, quest’anno prenderanno parte attivamente dell’appuntamento con “I Fanóve” di Castellana Grotte e le celebrazioni in onore di Maria Santissima della Vetrana nel 329° anniversario della miracolosa liberazione dalla peste del popolo castellanese. Un grande falò, infatti, riscalderà il piazzale Anelli la sera di sabato 11 gennaio a partire dalle ore 20:00, dove ad incorniciare l’atmosfera festiva ci sarà la musica popolare dei Tammorra Felice e la presenza di stand enogastronomici, ai quali i turisti potranno rivolgersi per un assaggio gratuito presentando il biglietto di ingresso alle grotte. Nell’occasione sono previste visite alle ore 10, 11, 12, 14, 15, 16 e 18.
Come sempre, inoltre, anche quest’anno in occasione della festa patronale, domenica 12, la partecipazione alle visite guidate lungo il percorso carsico sarà gratis per i cittadini castellanesi, che potranno accedere alle grotte presentando un documento di identità che ne attesti la residenza nel Comune. In questa occasione le visite sono previste alle ore 10, 11, 12, 14, 15 e 16.
Ulteriori informazioni sugli appuntamenti del fine settimana e sulle visite sono disponibili sui canali sociali delle Grotte di Castellana e sul sito www.grottedicastellana.it.
Domenica 12 Gennaio alle ore 18.00, prosegue la rassegna di teatro per bambini di tutte le età alla "Ludoscuola Bim Bum Bam"; per il terzo appuntamento della terza stagione di BIM, BUM….TEATRO e come ospiti ci saranno i molfettesi Teatro dei Cipis, con la bravissima Giulia Petruzella, e la storia di “Arcobaleno. Il pesce più bello di tutti i mari”.
Per Bim, Bum….teatro un nuovo appuntamento con il teatro di qualità per bambini di tutte le età, che ha visto diversi ospiti i maggiori professionisti del teatro per bambini della regione fra burattinai, narratori, maghi, giocolieri, ombre cinesi ed i Cipis seguono una scia .
LO SPETTACOLO
ARCOBALENO. IL PESCE PIU BELLO DI TUTTI I MARI
Arcobaleno è il pesce più bello di tutti i mari. Ma è così fiero e vanitoso che tutti lo evitano e lui si sente solo.
Un giorno, però, regala ad un pesciolino una delle sue belle squame, poi ne regala un’altra e un’altra ancora e così scopre che, quando si divide quel che si ha con gli altri, si diventa felici.
Lo spettacolo
E’ una narrazione poiché gli attori/animatori si avvalgono delle tecniche del racconto che utilizzano diversi linguaggi espressivi (la recitazione, il canto, la musica) e dell’uso del corpo: la parola diventa viva ed esprime emozioni.
E’ un’animazione poichè il pubblico è coinvolto in questa performance, infatti durante il racconto animato sarà invitato ad esprimersi rielaborando il contenuto della storia anche attraverso esperienze ludiche.
E’ una messa in scena poiché gli attori-animatori utilizzano oggetti creativi, costumi e semplici scene che danno corpo e colore alle immagini e alle suggestioni del racconto.
Durante lo spettacolo grazie ai colori dell’arcobaleno si arriveranno anche ad esplorare il colore dei suoni.
IL TEATRO DEI CIPIS
Il Teatro dei Cipis nasce a Molfetta nel 2006 grazie a Giulia Petruzella e Corrado La Grasta,.
Giulia Petruzella è attrice ed educatrice teatrale, completa nel 2001 un primo percorso di studi presso i Cantieri Teatrali Koreja di Lecce. Prosegue la sua formazione con Simona Gonella ed Elisa Barrucchieri presso il Teatro Kismet di Bari. Fino al 2005 lavora per il Teatrermitage di Molfetta e per il Teatro Universitario di Bari come attrice. Si specializza nel Teatro dell’Oppresso di Augusto Boal con l’Associazione Giolli di Livorno e in Dance e Teatrability .
Corrado La Grasta è autore ed attore dello spettacolo “M120XM90 spettacolo ad una voce”, semifinalista al premio Scenario\Ustica 2007. Ha lavorato come attore con Fibre Parallele Teatro e Teatro Kismet nello spettacolo “Furie de Sanghe”, vincitore Premio Nuove Creatività dell’ETI; è autore del libro “E’ un gioco da ragazzi. La Costituzione scende in campo con parole semplici” scritto con Domenico Facchini
Fra la loro innumerevole produzione teatrale per bambini si ricordano “Il ballo del pulcino”, “Tina La Pagliaccia”, “Mammoni”, “La rapa gigante” ed appunto “Arcobaleno. Il pesce più bello di tutti i mari”.
Attualmente gestiscono il Teatro Auditorium Regina Pacis di Molfetta
E’ uscito il 2 gennaio “Analogue Influence”, il nuovo album di Resonanz Kreis. E’ un album che prende vita da influenze analogiche, provenienti dal passato. Armonia, frequenze, vibrazioni si riuniscono per dare vita a una parte importante di noi stessi, creando un viaggio intimo accompagnato da sonorità cupe e avvolgenti.
Il progetto solista Resonanz kreis nasce a Cuneo sul finire degli anni 90. Tra campionatori e sequencers attraversa una prima fase dedicata anche al remix e mashup, giungendo intorno al 2010 ad una propria identità musicale. Influenzato dalle sonorità “fredde” (Depeche Mode, Röyksopp, Orbital, Plaid, Kraftwerk…) mescola l’elettronica con atmosfere dark e new wave. Ha prodotto una serie di singoli, ep ed album disponibili sui principali stores e servizi streaming.
Continua anche per l'1 e il 5 gennaio la rappresentazione vivente della Natività a Tuglie al'interno dei "furneddhi", costruzioni tipiche di Tuglie, del tutto simili alle pajare con il “Presepe vivente te li furneddhi”, organizzata dall'Amministrazione Comunale - Assessorato alla Cultura e Turismo, curato da Silvia Romano - grazie soprattutto alla collaborazione dei tanti cittadini volontari, dell'Istituto Comprensivo e delle locali Associazioni.
Dalle 17 alle 22 saranno proprio i furneddhi a conferire suggestione alla rappresentazione della Natività in quel di Tuglie,su un suggestivo percorso di un chilometro, sviluppato tra ben cinque furneddhi con quattordici ambientazioni diverse e più di cento figuranti, durante il quale si potranno incontrare musicanti, pastori e soldati, ma anche osservare il certosino lavoro del fabbro, del falegname e dei tessitori, fare capolino durante una lezione della scuola ebraica o curiosare nella casa di Erode e tra gli scribi.
Delizieranno il palato e la vista degli avventori le rinomate leccornie natalizie tugliesi, degustazioni tipiche e meravigliose istallazioni.
"Un progetto ambizioso che punta alla conservazione delle nostre tradizioni, a destagionalizzare il Turismo Tugliese, e soprattutto a creare legami di solidarietà e di condivisione tra tutti i cittadini che vi stanno partecipando." dichiara l'assessore alla Cultura e Turismo di Tuglie Silvia Romano dopo il grande afflusso di pubblico dell'inaugurazione del 26 dicembre, che aggiunge: "Vi aspettiamo per le prossime giornate, ringraziandovi per aver fatto diventare questo progetto una meravigliosa realtà!"
Leggi tutto: Il presepe vivente "te li furneddhi" replica a Tuglie l'1 e il 5 gennaio
Nell’antico borgo di Monacizzo, piccola frazione del Comune di Torricella (Ta), riprende vita il Presepe Vivente, giunto alla consueta XV edizione. Dopo lo straordinario successo di domenica 29 dicembre, la macchina organizzativa ha registrato un proficuo numero di visitatori, giunti dalle varie province di Puglia, indagine statistica confermata dalle svariate presenze in loco. Il progetto è cresciuto evolvendosi al susseguirsi delle edizioni, che ha visto il concretizzarsi di percorsi tematici, laboratori di antichi mestieri e figuranti, rigorosamente vestiti in abiti di scena. Nell’edizione di quest’anno, inagugurata domenica 29 dicembre 2019 e in replica domenica 5 gennaio 2020 a partire dalle ore 18.00 vi sarà la suggestiva " Calata dei Magi " diversa dal solito, con partenza dal singolare borgo magnogreco. Nella XV edizione, la Parrocchia “ San Pietro Apostolo ” presieduta da Don Ezio Succa supportata dall’Ass. “ Made in Pooglia ”, Mag Studio e da un gruppo di volontari che ha preso a cuore, fin da subito, la promozione e la realizzazione di tale evento natalizio, parteciperanno alla sacra rappresentazione di scene storiche che richiamano i lavori di un tempo, le tradizioni e i luoghi della memoria, impedendo così, lo scorrere del tempo le cancelli del tutto.
Quest’anno l’impeccabile lavoro svolto dalla macchina organizzativa, sarà da padrone nella suggestiva cornice naturale della gravina di Monacizzo, caratterizzata da muretti a secco, fichi d’India, ulivi secolari e piante d’acanto: pianta ornamentale di origine greca, sviluppatasi anche nelle nostre terre. Un suggestivo presepe, contornato dal particolare leitmotiv della Puglia, che avrà luogo presso l’incantevole area dell’originaria via d’accesso al borgo, ricordata dalla gente locale “ Strada ti li antichi ”, arroccata sul versante nord occidentale dell’altura di Monacizzo. Per l’occasione l’accesso al presepe sarà direttamente dall’antichissimo borgo magnogreco. Le antiche tradizioni di Monacizzo affondano le proprie radici in un importante storia che rievoca un grande passato. Pur essendo una frazione, Monacizzo è più antico del Comune stesso di Torricella. La zona fu già frequentata in epoca greca e romana, a testimonianza delle quali vi sono i ritrovamenti di vasi e tesoretti di queste epoche, rinvenuti nel territorio circostante. Le origini del borgo risalgono intorno al X secolo, infatti le fonti storiografiche segnalano il luogo con il termine " Neapolis " ad indicare la " città nuova " medievale sorta in questa zona greco-bizantina nella seconda metà del X secolo d.C. Successivamente i normanni avrebbero imposto il nome latino “ Monacorum Hospitium ” ,da cui Monacizzo, legandolo alla presenza di un monastero basiliano, costruito su un tempio di età magno-greca dedicato alla dea Atena. In epoca medievale Monacizzo era dotato di vastissimi possedimenti e fu abitato fino al 989 in seguito il paese fu saccheggiato e distrutto diverse volte dai pirati Saraceni. Nel secolo XII entrò a far parte dei possedimenti dell'Arcivescovo di Taranto mentre nel XVI secolo fu edificato il Castello, oggi andato perso nel tempo. Il piccolo centro di Monacizzo conserva tante significative testimonianze di una storia così lunga e complessa. Una storia che parte, timidamente, dagli albori della civiltà, per approdare ad una fase magnogreca ricca e prospera, intensamente “ vissuta ” da questo sito collinare. Storia che, dopo una breve cesura in epoca romana, riprende il proprio cammino attraverso il mondo medievale, qui documentato nel suo travaglio e nel suo faticoso procedere verso l’età moderna e contemporanea. Chi giunge a Monacizzo, incontra un piccolissimo paese abbarbicato su una modesta altura. Silenzio e tranquillità vi dominano incontrastati. Il viaggiatore scoprirebbe, in alto, un piccolo centro storico con vicoli stretti senza via d’uscita, vecchie casupole in parte cadenti, tetti in travi, tegole e canne, facciate antiche a ridosso della piazza, muri a secco e cortili recintati a protezione dell’abitato e del colle; e da qui spazierebbe, per largo tratto, su una suggestiva vallata sottostante, fatta di campi verdeggianti e fertili, straordinariamente protesi verso il mare. Pietra viva affiorante, terre rosse coltivate a vigneti ed oliveti, tratti incolti ricoperti da macchia mediterranea o lasciati a pascolo, caratterizzano queste alture.
La macchina organizzativa del Presepe Vivente di Monacizzo, fortemente voluto anche quest’anno, vuole con la promozione di tale evento, tracciare itinerari che servono a ricostruire una storia locale ricca ed apprezzata, fidando nelle proprie forze e nella competenza di collaborazioni varie e qualificate. Il progetto pone un accento su un territorio ricco di cultura, fede ed umanità, con popolazioni ancora legate alle loro origini ed alla loro storia, particolarmente “aperte” verso chi, tali origini e tale storia, tenta faticosamente e caparbiamente di ricostruire. A volte, come nel caso di Monacizzo, emerge un piccolo mondo antico, apparentemente ai margini della geografia e della storia; mondo che, ad un’analisi meno superficiale, manifesta tutta la sua valenza storica ed umana, rivelando aspetti nascosti di un territorio jonico-tarantino sempre più ricco e bello, profondamente permeato di quella cultura magnogreca ancora oggi straordinariamente “ vitale ” e ricercata. Da tradizione ormai consolidata, un evento che caratterizza le festività natalizie di Monacizzo, nato anni addietro grazie a dei ragazzi del luogo, ha avuto fama con l’associazione “ Lu Trappitu ” e si è consolidato on la Parrocchia “San Pietro Apostolo”. Suggestivo e carico di spiritualità, dunque, chi vi si addentrerà a visitarlo, sarà trasportato in dietro nel tempo, spostando le lancette dell’orologio.Da tradizione oramai consolidata, un evento che caratterizza le festività Natalizie, è il Presepe Vivente di Monacizzo; che è nato con i ragazzi del paese circa 15 anni fa, ha avuto fama con l' Associazione "lu Trappitu" e si è consolidato con la Parrocchia " San Pietro Apostolo ".
Suggestivo e carico di spiritualità, chi si addentra può rivivere in maniera veritiera quelle sensazioni e quell'atmosfera, oramai persi nella quotidianità, che in poco tempo riportano l'animo in uno stato di semplicità tipico dei tempi della nascita di Gesù. Così, partendo dalla piazza antistante la chiesa di S. Pietro Apostolo, in questa edizione del 2019, il corteo che animerà il presepe vivente, nella serata del 5 gennaio, attraverso un’antica strada riaperta, usata dagli antichi per salire al borgo di Monacizzo, si arriverà ad ammirare uno splendido presepe contornato da tipiche capanne dell'epoca. Un mix di odori sapori e rumori, le varie postazioni per ammirare i costumi e le varie attività dell'epoca. Il tutto si concluderà con l'unicità della Natività, dove riesce veramente difficile non soffermarsi ed emozionarsi ed essere così coinvolti da un senso assoluto di pace e amore. Un posto che data la naturalezza dei vicoli, da un ulteriore tocco di "magia" all' intero presepe e a tutta la sua cornice. Si tratta di uno dei Presepi Viventi belli ed emozionanti, sia per gli incantevoli e irripetibili luoghi in cui viene allestito, sia per la straordinaria cura dei particolari utilizzata dalla macchina organizzativa che lo promuove: cura dei particolari storici, ma anche cura dei costumi e delle varie scene. Un Presepe che coinvolge più comunità limitrofe, orgogliose e fiere di una manifestazione che, nelle scorse edizioni ha richiamato visitatori da molti paesi del versante orientale della provincia e non solo. Monacizzo si trasforma nell’antica Betlemme, con il Presepe Vivente impreziosito dalla tradizionale Calata dei Magi, che parte dal borgo antico per poi terminare nella suggestiva gravina. La calata dei magi assieme all’editto di Erode “il Vecchio” che sottolinea la “ strage degli innocenti ” rappresentano due momenti di particolare suggestione raccontati dal Vangelo. Tutto questo nello scenario rupestre della gravina de “ La strada ti li antichi ” a pochi passi dal borgo e in grado di proiettare i visitatori in una dimensione di grande impatto emotivo. Lungo il percorso, poi, la possibilità di degustare pietanze tipiche del luogo e del tipico presepe vivente. Una scelta che il pubblico apprezza particolarmente, mentre si muove tra questi luoghi dove la natura è grande protagonista. Momento clou sarà l’arrivo dei Magi, a cui si potrà assistere durante la sacra rappresentazione.
L’evento si concluderà, dunque, domenica 5 gennaio 2020, con la suggestiva calata dei magi, i quali al cospetto del bambinello deporranno le arti magiche, per servire il Figlio di Dio.