Si svolgerà giovedì 27 febbraio, ore 18, presso la Libreria Liberrima di Lecce, in via Corte dei Cicala, la presentazione del libro “Internato 159534” “testimonianze di Nicola Santoro e Fernando Simeoni, militari internati italiani nei campi nazisti, Il Raggio Verde edizioni. Nicola Santoro, che ha vissuto la terribile esperienza della prigionia nei campi di lavoro nazisti, dialogherà con Loredana Di Cuonzo dirigente scolastica del Liceo Classico “Giuseppe Palmieri” di Lecce. Con la sua testimonianza, oggi confluita nelle pagine di “Internato 159534”, Nicola Santoro fa chiarezza su quello che fu la vicenda degli IMI. I.M.I. fu il nome dato dalle autorità tedesche ai soldati italiani catturati, rastrellati e deportati nei territori del Terzo Reich nei giorni immediatamente successivi alla proclamazione dell’Armistizio di Cassibile (8 settembre 1943).
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È stato presentata in conferenza stampa la prima edizione del Mysterium Festival, una manifestazione organizzata, sotto l’alto patrocinio della Curia Arcivescovile di Taranto, e in partenariato con Confindustria Taranto, da Orchestra ICO della Magna Grecia, Le Corti di Taras, Fondazione per la Cultura Taranto e Scorpione Editrice.
La conferenza stampa si è tenuta presso l’Arcivescovado di Taranto, ed è stata aperta dagli interventi di S.E. Monsignor Filippo Santoro, Arcivescovo di Taranto, di Antonello Papalia, priore della Confraternita del Carmine, e di Raffaele Vecchi, priore della Confraternita dell’Addolorata.
Alla scoperta del “Caramontello”, vitigno autoctono di San Marco la Catola e Volturara Appula, e del maiale dei Monti Dauni. Sarà un fine settimana nel segno della cultura popolare quello in programma dal 21 al 23 febbraio, promosso dal Centro studi tradizioni popolari “Terra di Capitanata” di San Severo e dalla Locanda “Bosco di San Cristoforo” di San Marco la Catola. Una serie di iniziative che coinvolgeranno anche il Comune del piccolo centro subappenninico, la locale Pro loco e la Confesercenti Foggia. Immersi nel suggestivo scenario naturale dei Monti Dauni, la “tre giorni” sarà un susseguirsi di conoscenze enogastronomiche e non solo.
“Valorizzerò la collezione Giarletti e individuerò a Bari una sede idonea per la Mostra permanente della Radio e della Filatelia Marconiana”. Lo ha detto il presidente di Realtà Italia e candidato sindaco di Bari, Giacomo Olivieri, firmando all’hotel Excelsior una dichiarazione d’intenti con l’esperto collezionista di radio Umberto Giarletti e sua figlia Ornella. Questo è il primo di una serie di documenti, riguardanti progetti per la città, che Olivieri continuerà a sottoscrivere, dichiarando così il proprio impegno per Bari. “La famiglia Giarletti possiede questo patrimonio, di quasi mille pezzi, uno più prezioso dell’altro, stimato in un milione di euro, che tante altre città vogliono. Bari – secondo Olivieri – deve saper cogliere questa occasione utilizzandola per rilanciare cultura e turismo. Serve la garanzia del prossimo primo cittadino a trovare una sede. Si era tentato anni fa con la Provincia, ma tutto è naufragato. Il mio impegno quindi, da presidente di Realtà Italia e da candidato sindaco, è di individuare la struttura più adatta. Avverto il compito di avvicinare tutti alla storia e alle nostre tradizioni. Il nome della nostra città è scritto nella storia della radiofonia italiana”. “Da sempre Bari – ha spiegato Olivieri - è legata alla figura di Guglielmo Marconi, al punto da avergli intitolato un quartiere ed averlo insignito della cittadinanza onoraria. Era il 3 agosto 1904 quando il grande scienziato fece partire il messaggio “Antivari chiama” dalle apparecchiature dell’odierna Bar, in Montenegro, tramite il servizio radiotelegrafico veloce senza fili, che fu ricevuto dalla stazione di San Cataldo. Una trasmissione sperimentale che consentì a Bari di diventare successivamente stazione radiotelegrafica, con servizio regolare dal 1904. Cosa che favorì gli scambi commerciali assecondando la vocazione levantina della città”. Parte della collezione è dedicata proprio a questo evento. Umberto Giarletti, ribadendo lo stretto legame tra il premio Nobel e Bari, ha poi auspicato che “il futuro sindaco sappia cogliere questa occasione. La nostra collezione è stata sino ad oggi valorizzata solo tramite mostre itineranti in tutta Italia e all’estero. Adesso finalmente speriamo che trovi qui una collocazione permanente grazie all’impegno concreto dell’avvocato Olivieri”. “Sarebbe – ha aggiunto Lello Cafaro, presidente della sezione barese dell’Ari (Associazione Radioamatori Italiani) - un’iniziativa importante per la città. Sono infatti anni che proponiamo una mostra stabile della radio senza ricevere risposte concrete. E nel centodecimo anniversario del primo scambio radiotelegrafico Bari-Bar commemoreremo l’avvenimento attivando, dal 10 aprile al 2 maggio, una stazione radio cittadina che effettuerà collegamenti con tutto il mondo”.
Manu Factus …creare con le mani e il cuore Specchia, palazzo Risolo - Conclusione il 6 gennaio 2014 Per oltre venti giorni, a cavallo tra il vecchio e il nuovo anno, palazzo Risolo nel bellissimo borgo di Specchia ha ospitato la rassegna “Manu Factus” promossa e ideata dall’associazione culturale e20Cult in collaborazione con il Comune di Specchia, assessorato alla Cultura che ha patrocinato l’evento che chiuderà i battenti il prossimo 6 gennaio 2014. In concomitanza con il presepe vivente nel borgo, nelle stanze di Palazzo Risolo è stato allestito il presepe salentino di Luigi e Antonio Bello che hanno immaginato la Natività tra paiare, ulivi e muretti a secco.
Tantissimi i visitatori che hanno potuto ammirare i manufatti, frutto di creatività ed abilità tecniche con l’utilizzo, nella maggior parte dei casi, di materiali poveri. In linea con lo spirito della rassegna sono stati esposti ricami, capi di abbigliamento, gioielli, e accessori che possono considerarsi “preziosi” in quanto prove d’autore, oggetti unici nati dalla fusione della fantasia con la profonda conoscenza dei materiali e delle tecniche di lavorazione. Il progetto – spiega Federica Murgia di e20Cult - ha come obiettivo la rivalutazione della manualità intesa come valore del “fare” legato alla riscoperta delle tradizioni del Salento che, in questo caso, spesso, sono state rese moderne dalla creatività di abilissimi artigiani. Nello stesso tempo parte del ricavato della vendita degli oggetti, in esposizione fino al prossimo 6 gennaio, sarà devoluto agli alluvionati della Sardegna.
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