Orsara Jazz, Daunia Big Band & Daunia Gospel Choir
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Giunto alla 21esima edizione ospiterà i seguenti concerti: REMEMBERING MAX ROACH ( Billy Harper, David Weiss , Marco Panascia, Luca Santaniello), DANIELE SEPE UND ROTE JAZZ FRACTION (Daniele Sepe, Luigi De Rienzo, Franco Giacoia, Piero De Asmundis e Raffaele Di Fenza), LUNAR QUARTET FEAT. JOHN TCHICAI (John Tchicai, Greg Burk, Marc Abrams e Enzo Carpentieri), QUARTETTO MAOGANI DE VIOLÕES (Maurício Marques, Carlos Chaves, Marcos Alves, Paulo Aragão), MICHEL PORTAL NEW QUARTET (Michel Portal, Vincent Courtois, Manu Codjia e Edward Perraud) e la produzione originale del festival DAUNIA BIG BAND & DAUNIA GOSPEL CHOIR: SACRED CONCERT DI DUKE ELLINGTON (Direttore Mario Raja, Maestro Coro Agostino Ruscello, Soprano Lucia Diaferia, Mezzo Soprano Mara De Mutiis).
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Domenica 8 agosto alle ore 22,00 in Largo San Michele andrà in scena il progetto Daunia Big Band & Daunia Gospel Choir: Sacred Concert di Duke Ellington - Versione di Høybye/Pedersen per soprano solo, coro misto e big band, una coproduzione “Orsara Musica Jazz Festival” e Festival di Musica Sacra “La via Francigena del Sud”.
Lo spettacolo rappresenta il raccordo culturale fra la tradizione musicale jazz quale alta espressione musicali religiosa della comunità afroamericana e il tema del sacro così presente nel nostro territorio pugliese, impregnato di testimonianze, percorsi, architetture e ritualità legati alla religione. Il progetto offre l’opportunità di godere di un’opera musicale poco frequentata, pensata per un organico “monstre” composto di Orchestra Big Band, Coro, voci soliste.
La produzione è l’occasione per una nuova collaborazione con un festival che fa del sacro il suo filo conduttore “La via Francigena del Sud.
Edward Duke Ellingto ha composto negli ultimi anni di vita tre concerti di musica sacra che rappresentano il testamento spirituale di questo grande compositore del ventesimo secolo.
Si tratta di musiche di straordinaria bellezza alle quali il Duca ha lavorato con particolare devozione curando personalmente sia gli arrangiamenti per big band e coro che i testi ispirati in gran parte al Vecchio e al Nuovo Testamento. Duke Ellington, a partire dal 1965, quando eseguì il primo Sacred Concert nella Grace Cathedral di San Francisco, diffuse i suoi concerti sacri in tutto il mondo nelle più importanti chiese e cattedrali, nelle sale da concerto e nelle università al fine di diffondere il suo messaggio di fede attraverso la musica. Ellington, cresciuto con un profondo background religioso, si considerò un messaggero contro l’ateismo. Le sue convinzioni si riflettono nei testi dei Sacred Concerts, nei titoli e nei brani recitati, dei quali è anche autore.
Questa musica, composta negli anni della lotta degli afroamericani per la loro emancipazione, ha anche una forte valenza sociale: affermò ciò che doveva essere detto in modo convinto e penetrante, ma non stridente e provocatorio. Significativamente la suite “Freedom”, che conclude l’opera con un forte messaggio di speranza, ha una durata di oltre dieci minuti. I Sacred Concerts rappresentano un punto culminante nell’iter artistico di Ellington: comprendono tutte le sue idee, tecniche e pratiche stilistiche acquisite e presentano anche nuovi elementi quali l’uso del coro, del jazz modale degli sessanta e settanta, del canto recitativo in forma di reading poetico con profonde influenze gospel ed anche R&B.
Info: www.comune.orsaradipuglia.fg.it