Nichi Vendola interviene nella vicenda che riguarda il suo ex assessore
- Dettagli
- Categoria: Attualità Regionale e Nazionale
- Visite: 3291
Ora a circa due mesi da quella data si torna a parlare dell'inchiesta Tarantini o almeno in uno dei suoi filoni che riguarda un ex assessore della giunta Vendola che sarebbe stato intercettato mentre prometteva favori, lavoro e quant'altro a ragazze, signore, ed anche ad una escort dell'entourage di Tarantini (lo stesso che avrebbe servito anche Berlusconi) in cambio di prestazioni sessuali. Queste prestazioni avevano due scopi:
1) permettere a Tarantini di accattivarsi ovviamente per fini affaristici almeno un (se ne parla di un altro coinvolto marginalmente) assessore grazie alla escort da lui pagata o dalle belle signore da lui reperite
2) le signore, talvolta anche mamme di famiglia, in cambio delle prestazioni sessuali richiedevano assunzioni, incarichi, collaborazioni. A quanto pare anche una rampante avvocatessa leccese di 28 anni avrebbe partecipato a questi incontri "galanti"
Fino ad oggi 2 Settembre 2009 non c'è comunque nessuno indagato e ancora non è trapelato nessun nome anche se magari si può cominciare a fantasticare sulla cosa. La magistratura sta infatti ancora provvedendo a ferivicare se effettivamente le signore abbiano poi ricevuto quanto da loro richiesto per le prestazioni sessuali.
Ma una cosa si può certo dire, che questo Tarantini pescava a destra e a sinistra. E un'altra cosa si può dire ai Pidiellini che prendono al balzo la palla per attaccare il Presidente Vendola. Appena si insinuò il dubbio che qualcuno fosse coinvolto non ci ha pensato certo due volte a cacciarli dalla Giunta anche se formalmente nessuno era indagato. Nessuno è convinto che a destra siano tutti ladri e a sinistra siano tutti santi, ma probabilmente è diverso il modo di reagire a certe situazioni. Quando a Berlusconi furono pagate le escort e quando lui ha utilizzato i voli di stato per affari propri da destra nessuno si è detto imbarazzato, anzi alte voci di incoraggiamento verso Papi si sollevarono da destra. Nessuno si è dimesso dai propri incarichi, grandi attestazioni di stima furono inviate a Tato Greco (fino ad adesso l'unico indagato per la questione Tarantini) così come fu fatto a Fitto in occasione dei 500.000 euro sequestrati sul suo conto e ancora sottoposto a sequestro, perchè si pensa che sia frutto di una tangente.
No, noi a sinista ci indigniamo e non copriamo nessuno, se qualcuno ha sbagliato deve restare a casa e bene ha fatto il Presidente Vendola a non coprire nessuno e a rimuovere le deleghe assessorili. Difatti nessuno ha qualche dubbio sulla sua moralità a parte i soliti Fitto e Palese. Riportiamo ora quanto da lui detto in una intervista alla Gazzetta del Mezzogiorno di stamattina in merito alla faccenda:
No al Porcellaio
"Guai, guai, ogni qualvolta la politica si trasforma in un porcellaio, guai ogni qualvolta chi esercita potere smette di dimenticare quel senso del limite a cui dovrebbe ispirarsi, e il contenuto del senso del limite è il rispetto della dignità e della vita delle altre persone". E' questo il commento del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, alla notizia diffusa ieri di una nuova inchiesta su sesso, affari e politica che vede coinvolti due ex assessori della giunta regionale (estromessi dall’esecutivo col rimpasto fatto all’inizio del luglio scorso).
Vendola, parlando con i giornalisti a margine di una conferenza stampa tenuta oggi in presidenza per presentare il Festival della cultura ebraica in Puglia che si terrà dal 6 al 10 settembre, ha detto: “Intanto ci aspettiamo di conoscere i fatti perchè finora siamo di fronte ad una sequela di indiscrezioni giornalistiche, a racconti che hanno anche un certo grado di confusione. Vorremmo conoscere la verità. La verità è la bussola che deve orientare la nostra ansia di moralizzazione”.
“L'ansia di moralizzazione – ha aggiunto – ha bisogno di nutrirsi di verità anche per evitare che possano essere coinvolte persone che non c'entrano niente. Noi dobbiamo evitare il rischio di fare di tutte le erbe un fascio, di mettere nello stesso mazzo persone per bene e persone per male”.
“Qualora si fosse adoperato – ha continuato – un ricatto a sfondo sessuale per soddisfare una domanda di lavoro si sarebbe commesso, dal punto di vista della pubblica morale, un atto gravissimo. Le cose che abbiamo letto sono francamente disgustose e spero che si possano dimostrare infondate”. “Qualora fossero fondate – ha concluso – la nostra reazione sarebbe assolutamente gravissima”.
VENDOLA: ATTENTI DEGRADO MA TUTELA INNOCENTI
''Le regole della pubblica amministrazione non prevedono che un avviso di garanzia porti alla destituzione di un funzionario o di un dirigente. E non ci sono regole che lo prevedano neanche per la politica, se non quelle diciamo di un codice di autoregolamentazione che noi nei fatti ci siamo dati, credo con rigore e con serietà”. Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, rispondendo ad un giornalista che gli chiedeva se intendesse prendere provvedimenti nei confronti dei funzionari e dirigenti regionali dell’assessorato alla Sanità della Regione Puglia indagati nell’ambito delle inchieste avviate dalla Procura di Bari.
“Noi – ha detto Vendola – non consentiamo che i sospetti possano danzare attorno alla vita delle istituzioni. Perchè pensiamo che si debba energicamente dare segnali di controtendenza di fronte al degrado della vita pubblica quando esso c'è. Naturalmente questo è il momento in cui bisogna stare attenti perchè nel degrado della vita pubblica c'è tra i capitoli non di secondo piano anche il coinvolgimento di persone eventualmente innocenti”.
“Finora – ha aggiunto – siamo di fronte ad una processione di illazioni, di "si dice". Quindi bisogna fare una discussione generale. Qualora ci fosse questo sarebbe gravissimo, qualora ci fosse il ricatto sarebbe insopportabile, non dovrebbe che suscitare indignazione”.