Il Presidente della Fondazione Di Vagno ringrazia Napolitano, Emiliano ed Introna
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Il Presidente Napolitano rivolge un « … un auspicio e un incitamento per un nuovo e deciso impegno istituzionale, culturale, educativo diretto a far conoscere e meditare vicende collettive e esempi personali che danno senso e dignità al nostro essere Italiani ….», dolendosi che «… un impegno siffatto è mancato, o è sempre rimasto molto al di sotto del necessario … » e che « … abbiamo esitato, esitiamo a presentare in tutte le sue luci il patrimonio che ci ha dato un posto più degno nel mondo … ». Ma un grazie particolare va rivolto oggi a Onofrio Introna e Michele Emiliano che di fronte all’ondata di «revisionismo» rozzo che si è manifestato per questa circostanza (dal Sindaco leghista che tenta di impedire che la banda cittadina intoni “Bella ciao” al Presidente della Provincia di Caserta che si ricorda dei soldati americani, ma dimentica che l’Italia è stata liberata soprattutto dalla lotta partigiana (per non parlare dei sciagurati manifesti inneggianti a Mussolini che si sono sprecati da Locorotondo a Milano!) per protesta verso il Ministro della Difesa Larussa, che nel suo messaggio ignora la lotta partigiana, al Sacrario, in manifestazione ufficiale, hanno avuto il coraggio di esprimere pubblicamente la loro protesta e rendere onore alla Resistenza, intonando loro : “Bella ciao!”.
Bravi, Onofrio e Michele!
{affiliatetextads 1,,_plugin}E ora che si fa?
Ci diamo appuntamento al 25 aprile del 2011?, ovvero si raccoglie la sollecitazione di Napolitano per avviare la riflessione, anche «educativa» come egli ha detto, su Unità nazionale e Costituzione? E lo si fa mentre in queste settimane, con buon pace dell’odierno messaggio conciliante (ma non sappiamo quanto sincero) di Berlusconi, s’inasprisce il conflitto per la modifica di quella Costituzione che fu figlia della lotta di liberazione, e di quello spirito di conciliazione nazionale di cui appare spenta ogni traccia?
Sarebbe questo il modo migliore per ringraziare Napolitano, e per raccogliere il significato simbolico del gesto di ribellione di Introna e Emiliano.
E per rendere onore al Presidente che ammonisce: «… l’identità, la consapevolezza storica, l’orgoglio nazionale di un paese traggono forza dalla coltivazione e valorizzazione dei fatti, di figure, di simboli in cui il popolo possa riconoscere traendone motivi di fierezza e di fiducia ...»
Grazie al Presidente Napolitano, che incoraggia il lavoro che svolgiamo attraverso un’istituzione storico - culturale che si occupa proprio di questo, mai dimenticando che la maggior parte di quelle Figure e di quei Simboli appartengono alla nostra storia, alla storia socialista.
di Gianvito Mastroleo
Presidente Fondazione "Di Vagno"