Significativa, a tal proposito, l’istituzione di una Dogana delle Pecore in Puglia nel 1447 ad opera degli Aragonesi. Era un vero e proprio istituto che aveva il compito di revisionare i fenomeni di transumanza presenti in Capitanata, Terra di Bari, Terra D’Otranto, Molise, Abruzzo, Basilicata, Campania.

La Dogana esercitava il controllo su terre, pascoli e percorsi, suddividendo i territori di competenza in Locazioni. Quest’ultime, a loro volta, erano frammentate in Poste (denominate anche Iazzi o Mandrie), luoghi adibiti alla sosta dei pastori e del bestiame. Corato non restò immune al pascolo e al transito delle greggi transumanti. Il territorio della nostra città era presente all’interno della Locazione di Andria.

{affiliatetextads 1,,_plugin}A seguire c’è stato l’intervento di Michele Pesante, responsabile dell’Ufficio Parco Tratturi della Regione Puglia. Dopo essersi soffermato sulla presenza della comunità coratina a Foggia (i commercianti erano indicati come l quaratin, in virtù del vasto numero di nostri concittadini che gestiva negozi al dettaglio) Pesante ha introdotto l’argomento tratturi sottolineando la grande importanza storico-culturale che queste tracce del passato rivestono.

In quest’ottica si è mossa la legge regionale n.29 del 2003: la Regione Puglia ha obbligato i comuni a redigere un Piano comunale dei tratturi per individuarne un utilizzo (se destinarli in concessione a privati o se tramutarli in percorsi turistico-storici). La legge n.29 ha inoltre istituito il Parco dei Tratturi al fine di stimolare un turismo di qualità, che coniughi lo svago di una vacanza alla riscoperta di posti dall’enorme interesse ambientale.

A concludere l'incontro, una rapida carrellata di testimonianze fotografiche nel tempo della transumanza e dei percorsi intercettati dai transumanti, ancora non del tutto scomparsi. Infine è stato mostrato il lavoro che l’Ufficio compie con l’obiettivo di recuperare tratturi e tratturelli dimenticati.

http://www.coratolive.it/News/news.aspx?idnews=10025 - Vincenzo Pastore