Tra le cause principali della costante crescita del fenomeno vi è lo smisurato aumento dei prodotti usa e getta, quali le bottiglie in PET, le lattine d'alluminio, le confezioni tetrapak, ecc. oltrechè l’abbandono di prassi volte al risparmio economico ma che avevano un effetto antinquinamento e tra queste la cauzione sui contenitori. 

Inoltre, le città sono da sempre teatro di feste e manifestazioni, mentre i centri storici sono diventati il luogo della movida dove si soffermano per lungo tempo gruppi di cittadini in luoghi di ritrovo aperti anche la notte ove si consumano prodotti da asporto, che generano per forza di cose numerosi rifiuti.

 Indipendentemente dai comportamenti quasi patologici di alcuni soggetti si assiste, quindi, ad una riduzione del senso civico e del rispetto per l’ambiente urbano. E’, infatti, possibile constatare che nei luoghi già interessati dal littering, la gente ha meno scrupoli a gettare rifiuti.

{affiliatetextads 1,,_plugin}Gli effetti di questa vera e propria piaga ambientale si ripercuotono inevitabilmente sui costi della pulizia urbana e disturbano il decoro e lo stato dei luoghi, mentre la difficoltà di adottare sanzioni amministrative nei confronti dei soggetti che si rendono colpevoli, specie durante le pubbliche manifestazioni o nella movida urbana ci pone di fronte a poche soluzioni che guardino al lungo periodo per cercare di arginare il problema incentivando una cultura ambientale specie a partire dai giovani e giovanissimi attraverso continue campagne di sensibilizzazione.

Lo “Sportello dei Diritti” della Provincia di Lecce si era occupato durante la scorsa legislatura provinciale di incentivare l’avvio di campagne di sensibilizzazione provinciali, ma ci si è resi conto che il problema ricorrente per i comuni italiani, i quali sono costretti a spendere cospicue somme dei loro bilanci per pulire le strade e per prevenire tali abusi, purtroppo è una questione globale che dovrebbe essere affrontata a partire dall’UE ed a cascata dallo Stato centrale alle regioni.

A questo punto secondo il parere di Giovanni D’AGATA, componente del Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori, per arginare questo diffusissimo fenomeno di mal costume non resta altro - oltre che introdurre misure d’immediata soluzione quali il pagamento della cauzione dei vuoti – giocare, come detto, l’unica carta possibile affinché s’insinui nella cittadinanza una coscienza ambientale nuova attraverso misure di educazione e di comunicazione utilizzando i canali più incisivi: tra questi l’introduzione generalizzata di cartelli educativi e di apposita segnaletica nei luoghi pubblici ed il rilancio di questo importante aspetto dell’educazione civica nelle scuole di tutti i livelli di ordine e grado.