{affiliatetextads 1,,_plugin}«La chiave interpretativa fornita da Trenitalia— afferma Minervini— è quella dello scarto dei tempi di percorrenza tra le due linee. Le motrici tecnologicamente avanzate non possono essere impiegate per viaggi dalla Puglia verso le destinazioni del Nord visto che non c’è ancora l’Alta velocità». L’oblio della linea Adriatica, quindi, prosegue privando di fatto i pugliesi della mobilità veloce nel tratto Bologna-Milano-Torino (ben 365 chilometri). «A questo punto la rivendicazione — prosegue Minervini — si deve spostare più sul piano politico che su quello industriale. Noi ci attiveremo per ottenere qualcosa da Trenitalia». Fin qui le dichiarazioni di Minervini. Cui ha fatto seguito un comunicato diffuso dall’assessorato ai Trasporti in cui si parla di un vertice positivo. «È stato un incontro cordiale nel quale sono stati affrontati i nodi problematici sui servizi di alta percorrenza — è riportato nel documento — perché abbiamo posto alla direzione di Trenitalia delle questioni: la disomogeneità dell’offerta sulla direttrice adriatica, in particolare riguardo la velocità e la qualità dei treni e il potenziamento del collegamento con Roma, all’interno del quale inserire una fermata dell’Eurostar a Barletta». Poi la fotografia della situazione. «Nello specifico le linee ad Alta velocità sviluppate da Rfi — prosegue il comunicato— corrono lungo la dorsale tirrenica; per questo motivo nei mesi scorsi gli Etr 500, locomotori che possono raggiungere i 300 chilometri di velocità, sono stati dirottati su quelle linee lasciando la Puglia priva di tale materiale rotabile. Inoltre prima dell’interruzione per la frana di Montaguto l’offerta di Trenitalia prevedeva un collegamento Eurostar in più da Lecce a Roma. Per i cittadini della Bat è impossibile raggiungere la Capitale prima delle 14.15 se non con coincidenze e disagi».

La speranza ora è agire sulla società. Anche per non minare un rapporto già pesantemente sollecitato dai rallentamenti ai lavori dell’Alta Capacità (sulla tratta appenninica tra la Puglia e la Campania). La situazione attuale è la seguente: dell’intera opera del valore superiore a 5miliardi sono in corso di realizzazione soltanto i lavori della tratta Cervaro-Bovino per 550 milioni. Il Cipe ha allocato 730 milioni di euro per la tratta Cancello-Frasso Telesino e 813 per la Cancello-Napoli e i progetti sono in fase di istruttoria al ministero dovranno essere trasmessi al Cipe. Solo allora i fondi saranno assegnati. «Per valutare tutte le possibili soluzioni a queste tre questioni — conclude Minervini — si insedierà nelle prossime settimane un comitato tecnico, al quale prenderanno parte i dirigenti di Trenitalia nazionali e regionali. L’obiettivo è quello di arrivare alla nuova programmazione con un miglioramento e potenziamento dell’offerta per i pugliesi».

Vito Fatiguso - Corriere del Mezzogiorno
07 luglio 2010