Gravissima, poi, è la situazione di sfruttamento e negazione dei diritti dei lavoratori, con pesanti ricadute anche sull'immagine del nostro territorio. L'impegno della Regione Puglia per stroncare tale fenomeno è costante: nel mese di dicembre del 2009 il Consiglio Regionale ha approvato la Legge Regionale n. 32 che detta le ‘Norme per l'accoglienza, la convivenza civile e l'integrazione degli immigrati in Puglia'. Nonostante ciò, il lavoro nero degli immigrati è esploso in maniera clamorosa, non soltanto nel settore dell'agricoltura, ma anche in quello dell'edilizia, del commercio, dei servizi e, talvolta, perfino dell'industria. "Il lavoro sommerso è un problema che interessa tutti i settori della società, e riguarda migliaia di giovani, uomini e donne -afferma l'assessore alle Risorse del Territorio del Comune di Manfredonia, Antonio Angelillis-. Si tratta, soprattutto, di giovani di età compresa tra i 16 e i 34 anni, che provengono principalmente dall'Africa sub-sahariana, ma anche dai Paesi dell'est europeo".

{affiliatetextads 1,,_plugin}"Manfredonia, lentamente, si sta trasformando da terra di passaggio a luogo di insediamento - spiega il sindaco Angelo Riccardi-, i nostri centri di accoglienza vedono aumentare sempre più il numero di immigrati appartenenti a diverse etnie. A tutela di queste persone è necessario istituire una rete ‘integrata' di legalità e lotta al lavoro nero, coinvolgendo gli operatori economici e attivando iniziative culturali". Nasce da qui il progetto ‘Lavoro sicuro? Sì, grazie!', presentato dai Comuni di Manfredonia, San Marco in Lamis e Rignano Garganico in ATS: agire in sinergia per contrastare ogni forma di illegalità e abuso, lesivi della dignità umana.

redazione Teleradioerre