La CGIL di Capitanata dice NO alla manovra. Da lunedì manifestazioni nelle piazze del Gargano
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A lavoratori, pensionati, cittadini, sarà distribuito un volantino che illustra gli interventi più importanti della manovra del Governo, contro la quale ha scioperato la CGIL bocciandola come “ingiusta, iniqua, depressiva, che non sostiene l’economia e il Sud del Paese, che s’accanisce contro il pubblico impiego, innalza l’età pensionabile delle donne, colpisce i precari e taglia migliaia di posti di lavoro nelle amministrazioni dello Stato e nella scuola”.
{affiliatetextads 1,,_plugin}Effetti che se proiettati sul territorio della provincia di Foggia, determinano “uno scenario ancor più drammatico per una provincia che nel 2009 ha perso tremila posti di lavoro, che vede crescere la cassa integrazione e le mobilità, che già soffriva di un gap infrastrutturale per il quale il Governo non stanzia una lira, che assiste alla migrazione dei giovani, che vede crescere gli indici di disoccupazione, che vanta un indebitamento per famiglie quasi soffocante”.
Ai cittadini, soprattutto, saranno illustrate le proposte della Cgil per far fronte ad una recessione “dietro la quale spesso si mascherano le aziende per licenziare, pur vantando profitti e dividenti in aumento, come nel caso della Telecom e della Fiat”. Il giudizio della Cgil sulle politiche economiche, industriali e fiscali del Governo è senza appello.
La Cgil chiede, “un Piano per il Lavoro in favore di giovani e donne, incentivando le assunzioni a tempo indeterminato; una riforma del fisco che abbassi le tasse sui redditi da lavoro e sulle pensioni e sostenga la lotta all’evasione; maggiori tasse per rendite e grandi patrimoni; una nuova politica per l’industria, l’agricoltura,
l’artigianato, il terziario; il sostegno alla ricerca, l’università, la scuola pubblica; un welfare rafforzato; assistenza per le famiglie svantaggiate; una sanità pubblica, di qualità, accessibile a tutti l’avvio delle grandi opere edili già finanziate dallo Stato; la flessibilità del patto di stabilità dei Comuni, per avviare anche i piccoli interventi e non tagliare i servizi ai cittadini”.
(da www.statoquotidiano.it)