“È un passo importante per le politiche di accompagnamento al tessuto economico pugliese”, ha detto la Vice Presidente della Regione Puglia e Assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone. “Dopo questo riconoscimento definitivo il disegno produttivo regionale avanza a grandi passi verso il completamento. Con i distretti produttivi la Puglia innova e si rinnova, marciando spedita verso la crescita del livello di competitività. Grazie alla strategia dell’aggregazione infatti la ricerca riesce ad entrare anche nelle piccole imprese, che altrimenti ne verrebbero escluse, portando valore aggiunto. Inoltre l’unione tra le aziende permette loro di presentarsi al mercato fornendo il prodotto finito e un servizio indubbiamente migliore”.  Il Distretto della Comunicazione, dell’Editoria, dell’Industria Grafica e Cartotecnica “Dialogòi” riunisce oggi 150 piccole e medie imprese i cui comparti produttivi spaziano dalla fabbricazione di articoli in carta e cartone, alla stampa e rilegatura di prodotti editoriali, dalla realizzazione di libri e periodici, ai servizi forniti dalle agenzie di comunicazione. Settori, questi, capaci di realizzare in Puglia il 5% del valore aggiunto dell’industria.
Quattro i pilastri sui quali si fonda la strategia di sviluppo del distretto: la cooperazione per lo sviluppo delle imprese del distretto; la crescita culturale e sociale della Puglia; la valorizzazione delle risorse umane del territorio; l’area del Mediterraneo vista come bacino nel quale proporsi come punto di riferimento per attrarre le competenze e le capacità creative. Innovazione e competitività gli obiettivi strategici nell’ambito dei quali si sviluppano gli otto programmi pilota.

{affiliatetextads 1,,_plugin}Tra questi, il progetto “Agorà” che mira ad attrarre talenti del mediterraneo mediante modelli di co-working ed eventi; il programma Athena che consiste nella realizzazione di un centro di assistenza alle imprese per la tutela della proprietà intellettuale e il progetto Iris che punta allo studio di modelli di integrazione di filiera basata su applicazioni ICT.  Il Distretto Lapideo Pugliese conta 208 piccole e medie imprese più associazioni, sindacati, università, centri di ricerca ed enti. Con un fatturato di oltre 1miliardo di euro, il lapideo è uno dei settori economici tradizionali più fiorenti in Puglia destinato a servire non solo il settore edile, ma anche quello della ricomposizione ambientale; della chimica e dell’arredamento. Il programma di sviluppo approvato dalla Giunta, si pone tra i suoi obiettivi l’analisi del ciclo produttivo e del mercato, la pianificazione delle attività estrattive regionali, la riqualificazione ambientale delle cave dismesse. Ma non trascura le politiche di marchio, le lavorazioni artigianali che rischiano di scomparire e la nuova sperimentazione tecnologica. Tanta attenzione è riservata poi alla formazione continua degli operatori della nuova filiera lapidea con l’istituzione di una “Scuola della pietra e del marmo pugliese” in grado di fornire un pacchetto formativo post qualifica, post diploma e post laurea. Tra gli altri obiettivi del programma la costituzione di un osservatorio permanente del settore e azioni per l’innovazione, la ricerca e lo sviluppo industriale. Ritenuta di primaria importanza anche la realizzazione di una litoteca on-line realizzata in italiano, inglese, cinese e russo per consentire ai progettisti di tutto il mondo di attingere ogni informazione utile sulle pietre pugliesi.
Il Distretto Produttivo del Legno e Arredo che annovera 114 imprese oltre ad associazioni, sindacati, università, centri di ricerca ed enti, rappresenta un settore di grande tradizione in Puglia.

La filiera legno e arredo, infatti, vanta ancora oggi il primato italiano nel mobile imbottito e quello del centro-sud per la lavorazione del legno. Lo conferma il dato export che, complessivamente per il 2009, ha realizzato un fatturato di quasi 400 milioni di Euro con un posizionamento della provincia di Bari al sesto posto tra le principali province italiane esportatrici di mobili. Gli obiettivi del programma di sviluppo del Distretto possono essere identificati in cinque macrolinee: il potenziamento delle infrastrutture materiali ed immateriali del distretto, il rafforzamento della capacità di internazionalizzazione delle imprese, il miglioramento delle performance delle aziende coinvolte, lo sviluppo delle attività di ricerca ed innovazione, infine l’aggiornamento e lo sviluppo delle competenze del capitale umano. In questi ambiti sono ritenute azioni prioritarie le attività per lo sviluppo internazionale, la creazione di un marchio collettivo, la promozione del legame tra tradizioni locali e sviluppo del Distretto, l’attività per l’innovazione di processo e la creazione dell’Osservatorio di Distretto.

Il Distretto Produttivo della Filiera Moda Puglia che riunisce 137 piccole e medie imprese più associazioni, sindacati, enti, università e centri di ricerca, è espressione di un settore che quota a livello regionale più dell’11% del Pil dell’intero comparto manifatturiero. La Puglia è la prima regione meridionale sia per numero di imprese attive, sia per numero di addetti.
Per riposizionare il comparto il Programma di sviluppo del distretto individua quattro macro-obiettivi: il supporto alla crescita del sistema di aziende del distretto, il rafforzamento delle imprese, il consolidamento del contesto territoriale e l’integrazione nel contesto globale.  Nell’intento di supportare la crescita delle imprese, il programma del distretto intende, tra le altre cose, investire in ricerca, tecnologia e design per l’innovazione, ma anche accrescere la competenza degli operatori attraverso la formazione, puntare sull’internazionalizzazione non come un canale in più per migliorare l’economia ma come il fulcro attorno al quale modellare il futuro del territorio e infine promuovere il distretto. Tra i progetti da attuare nel prossimi triennio, lo sviluppo di tessuti funzionali innovativi, un master di alta specializzazione in strumenti avanzati virtuali per il design e lo sviluppo di un Osservatorio territoriale della moda.
Sono 15, fino ad oggi, i Distretti produttivi che hanno ricevuto il riconoscimento provvisorio, di questi 11 hanno presentato il programma di sviluppo, necessario per ottenere il riconoscimento definitivo e 10 i Distretti che l’hanno ottenuto (oltre ai quattro di oggi, Meccanica, Informatica, Aerospazio, Nautica da Diporto, Edilizia sostenibile, Ambiente e Riutilizzo) dopo l’esame del nucleo di valutazione.(comun.)