{affiliatetextads 1,,_plugin}“Una sola infrazione alle norme del Codice della strada, pur se di una certa rilevanza,” si legge infatti in sentenza “non può costituire di per sé e indipendentemente da ogni valutazione dell'idoneità e capacità alla guida del conducente l'autovettura, il presupposto di un provvedimento inteso a prescrivere la revisione della patente, trattandosi di atto gravemente lesivo delle attività del cittadino che richiede, pertanto, una puntuale motivazione.” Ancora una volta il componente del Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori, Giovanni D’AGATA,  chiede alle P.A. di dare seguito alla sentenza annullando in via di autotutela i verbali sino ad oggi elevati restituendo i punti decurtati e le patenti di guida.

Va evidenziato, infatti, come l’aver conseguito la patente di guida costituisca una importante prerogativa dell’individuo e la perdita di tale qualità non può essere determinata da una previsione legislativa suscettibile di decurtare dei punti dalla patente di guida o determinare addirittura la sua revisione.