Ora dalla giunta regionale arriva un segnale forte e la raccomandazione agli enti provinciali di utilizzare le risorse partendo dalle priorità reali e non più derogabili dei territori. Non vi è dubbio alcuno, poiché è stato riconosciuto anche dalla giunta e dall’intera assemblea provinciale, che la priorità debba essere data agli interventi sulla viabilità dei versanti montani più colpiti dal dissesto idrogeologico”.

“Ci attendiamo – prosegue Lamarucciola - che il presidente Antonio Pepe e l’assessore Domenico Farina, ora che da Bari sono arrivati i fondi, diano corso a un cammino di concertazione con noi sindaci, affinché insieme si possa realizzare un piano programmato di interventi efficaci sulla viabilità provinciale”.

{affiliatetextads 1,,_plugin}“La nostra battaglia non è frutto di egoismo campanilista, piuttosto della oggettiva constatazione di uno stato di disagio e di pericolo a cui sono esposti i nostri cittadini e chiunque percorra le strade di collegamento verso i paesi dei Monti Dauni Settentrionali – continua il sindaco di Pietramontecorvino – E’ una battaglia che ha assunto significati diversi rispetto al recente passato: l’Appennino Dauno sta crescendo, il 10 ottobre sarà questo territorio a rappresentare Foggia e la Puglia nella giornata nazionale che il Touring ha dedicato alle 87 località più belle dell’entroterra italiano. La sfida che ci attende sulla mobilità è strategica per lo sviluppo dell’intera Capitanata, perché i Monti Dauni, messi nelle condizioni di uscire dall’isolamento, rappresentano un’opportunità straordinaria per diversificare e ampliare l’offerta che la nostra grande provincia mette in campo per l’agroalimentare, il turismo sostenibile, lo sviluppo della green economy. Per questo motivo – conclude Lamarucciola – continueremo a informare i nostri concittadini e a tenere insieme a loro gli occhi bene aperti, in modo da impedire che, come troppo spesso è accaduto in passato, questa meravigliosa parte della Capitanata venga penalizzata in favore di logiche che nulla hanno a che vedere con il buon governo della cosa pubblica”.