Oltre al capo Dipartimento di Protezione civile Guido Bertolaso e all’assessore regionale Amati, all’incontro hanno partecipato rappresentanti dei Ministeri dell’Ambiente e delle Infrastrutture e il Commissario straordinario per la Pavoncelli bis Roberto Sabatelli, che si è impegnato ad inviare nella giornata di domani al Ministero tutta la documentazione necessaria per poter formulare la valutazione d’Impatto ambientale. La riunione odierna dunque, grazie alla chiara individuazione e definizione del Ministero dell’Ambiente quale soggetto preposto all’emissione del parere, è stata utile per superare l’ultima problematica che impediva l’avvio dell’opera.  “Ringrazio il Capo della Protezione civile nazionale Bertolaso – ha dichiarato l’assessore Amati - e l’intero Dipartimento per aver accolto con sollecitudine la mia richiesta anche perché era molto strano che su un’opera per la cui realizzazione era stata dichiarata l’emergenza, dovessero passare sette lunghi mesi sullo scoglio della valutazione d’Impatto Ambientale. E tutto questo dopo aver anche eliminato dalla discussione l’argomento dell’Accordo di Programma tra le regioni per l’acquisizione e le cessione di acqua, che grazie alla Puglia potrebbe trovare rapida soluzione, considerato che fummo noi a fare approvare, all’atto di approvazione del Piano di Gestione, la norma che prevede l’obbligo di sottoscrizione di un accordo complessivo delle regioni meridionali.

{affiliatetextads 1,,_plugin}Su questa vicenda vivo con particolare timore perché l’eventuale crollo della vecchia Pavoncelli lascerebbe un milione e 400 mila pugliesi senz’acqua ed è ingiustificabile che siano passati più di 20 anni, con un consumo straordinario di denaro di denaro e di carte bollate, senza aver fatto un decisivo passo in avanti. Io non mollerò la presa, felice tra l’altro di aver trovato nella Protezione civile un interlocutore attento e scrupoloso. Se le cose dovessero andare così come oggi pare – ha concluso - ho motivo di ritenere che i primi giorni dell’anno prossimo saranno quelli di lavori che si avviano”.

 La “Galleria Pavoncelli” fu realizzata nei primi anni del 900; a seguito del terremoto dell’Irpinia del 1980, venne danneggiata e si decise di realizzare una nuova condotta (Pavoncelli bis) parallela alla prima, affinché la flessibilità nell’uso della prima e della seconda consentisse le operazioni di manutenzione senza interruzioni del servizio. I lavori della Pavoncelli bis furono avviati nel 1990 e sospesi nel 1992 a causa di difficoltà derivanti dall’elevato flusso d’acqua e da soluzioni temporanee di contenimento che all’epoca non furono sufficienti per consentire la ripresa dei lavori. Il cantiere, però, non fu mai riaperto anche a causa dell’insorgenza di complesse e defatiganti vicende amministrative e giudiziarie. Il Consiglio dei Ministri aveva dichiarato, il 6 novembre del 2009, lo stato di emergenza in relazione alla vulnerabilità sismica della galleria Pavoncelli. La decisione nasceva a seguito delle numerose segnalazioni che l’assessore Amati aveva presentato alle istituzioni competenti e agli organi di informazione, sfociate poi nella convocazione di due incontri interistituzionali a Roma con la Protezione Civile, il 5 e il 12 ottobre scorsi, e con la richiesta dello stato di emergenza alla Presidenza del Consiglio dei Ministri da parte della Giunta Regionale pugliese, concesso con provvedimento del 6/11/2009 e poi resa operativa con l’OPCM del 12/3/2010. Nel maggio scorso si è insediato, presso la sede del Commissario straordinario per la Pavoncelli bis a Bari, il Comitato tecnico consultivo, composto dall’assessore regionale alle Opere pubbliche e Protezione civile Fabiano Amati, un tecnico del Ministero delle Infrastrutture ed un consulente finanziario.