“I Monti Dauni – continua Rino Lamarucciola – anche in questo caso, possono costituire un modello innovativo di governance, come sta accadendo per altre importanti questioni attinenti allo sviluppo della Capitanata. Sull’Unione dei Comuni e le leggi che ne governano l’attuazione pratica crediamo di poter offrire un contributo serio e qualificato. Di fatto, sul versante settentrionale dell’Appennino Dauno sono già operanti alcuni esempi di ‘Unione’, basti pensare a quanto stiamo facendo in direzione del Parco della Salute”. A Biccari, il 2 novembre, con i sindaci dei 29 comuni dei Monti Dauni sarà rappresentata un’area che conta circa 100mila abitanti e che, negli ultimi 10 anni, è stata riconosciuta a livello nazionale come una delle zone più interessanti dal punto di vista ambientale e turistico. Insieme, i borghi dei Monti Dauni forniscono i due terzi dell’energia da fonti rinnovabili prodotta dall’intera Puglia. Un terzo del polmone verde pugliese è sulle alture dell’Appennino Dauno che forniscono le risorse idriche necessarie alla provincia di Foggia. I fiumi, i laghi, le riserve faunistiche dei Monti Dauni rappresentano un unicum ambientale preziosissimo, un vero e proprio giacimento di biodiversità da salvaguardare e da promuovere.

{affiliatetextads 1,,_plugin}Ed è in questo ampio fazzoletto di terra, pari al 10 per cento dell’intera superficie regionale, che albergano le specie animali e vegetali più selvatiche e preziose: il lupo, il cinghiale, la volpe, il falco popolano aree boschive ricche di sorgenti, funghi, tartufi, erbe spontanee e officinali. Ai 29 centri dei Monti Dauni, la Puglia deve un altro primato che sa di eccellenza: sui 6 comuni a cui il Touring Club Italiano ha riconosciuto la “Bandiera Arancione”, marchio di qualità turistico ambientale, quattro si trovano sulle alture della Capitanata. Sui 9 comuni della Puglia cui l’Anci ha conferito il riconoscimento di “Borghi più belli d’Italia” sono 4 i paesi dell’Appennino Dauno. Nell’uno e nell’altro caso, quei riconoscimenti rappresentano l’evidenza di un patrimonio paesaggistico, archeologico e culturale di grandissimo valore e dall’alto potenziale di sviluppo.