Nel prossimo futuro, il modello di “integrazione territoriale dei progetti presentati” e “l’aggregazione anche di tipo istituzionale che i singoli comuni stanno portando avanti da tempo” potrebbe non solo costituire un esempio per gli altri comuni pugliesi ma diventerà probabilmente un motivo per riconoscere delle premialità agli enti comunali che lavorano insieme.

{affiliatetextads 1,,_plugin}UNA GOVERNANCE CONDIVISA. L’aggregazione degli 8 comuni, rappresentata dal sindaco di Castelnuovo della Daunia Ernesto Cicchetti in qualità di presidente del “Comitato di Coordinamento intercomunale – Parco della Salute, ha tagliato il nastro della prima tappa di un lungo percorso. Con i 2 milioni di euro assegnati, in ciascuno dei borghi facenti parte del progetto saranno realizzati lavori di riqualificazione urbana. L’obiettivo di medio e lungo termine, però, si spinge più in là e si sostanzia nella costruzione di una governance condivisa del territorio, per fare di quei comuni un unico, grande laboratorio dello sviluppo sostenibile. Il progetto “Parco della Salute” si configura quale Piano Integrato di Sviluppo Territoriale. L’ambito territoriale del “Pist Parco della Salute” mette insieme, come detto, otto comuni dei Monti Dauni per un’estensione di circa 769 chilometri quadrati e un bacino di oltre 11mila abitanti. La zona interessata si connota come “comprensorio ecologico- termale” dove sviluppare il turismo legato alla valorizzazione di luoghi, strutture, qualità ambientali e modus vivendi che favoriscono il benessere psico-fisico.

L’UNIONE FA LA FORZA. La strettissima collaborazione tra i comuni del “Parco della Salute” ha già all’attivo numerose iniziative: dal piano presentato nelle scorse settimane per la realizzazione del Territorio Socialmente Responsabile alla scommessa sul Sistema Turistico Locale dei Monti Dauni; dalla comune adesione al Patto dei Sindaci alla programmazione inerente al Sic (Sito d’Interesse Comunitario) di Monte Sambuco. L’Europa premia i progetti che aggregano territori, competenze e risorse sotto il cappello di una visione strategica condivisa. Per i Monti Dauni, quella ‘visione’ è rappresentata dall’uscita dalla marginalizzazione attraverso un processo di crescita integrata che punta tutto sulle vocazioni autentiche del territorio: agroalimentare di qualità, turismo verde, ricerca ambientale, utilizzo concertato e non invasivo delle energie rinnovabili, mobilità sostenibile, sviluppo urbano che riqualifica e crea nuove funzioni, internazionalizzazione delle piccole imprese e formazione di nuove professionalità che possano lavorare sul territorio.