“Come ha dichiarato in questi giorni Michele Bordo, deputato del Pd, nessuna misura straordinaria è stata adottata per compensare il mancato introito dei tributi locali; nessuna legge pluriennale è stata varata per garantire un approccio strategico al tema della ricostruzione e della ripresa dello sviluppo. Siamo d’accordo con lui, dunque, quando esprime la necessità di attivare ogni forma di sollecitazione, politica e istituzionale, affinché i problemi denunciati dalle nostre comunità abbiano l’attenzione e le soluzioni necessarie”.

{affiliatetextads 1,,_plugin}A Carlantino, a causa dell’esiguità dei fondi messi a disposizione in questi anni dal governo, sono stati completati solo i lavori sui fabbricati di “classe A” (la prima abitazione con ordinanza di sgombero totale). Restano ancora senza interventi 8 abitazioni di “classe B” (la prima abitazione con ordinanza di sgombero parziale), 18 di “classe C” (la prima abitazione senza ordinanza di sgombero), e decine di fabbricati rurali. A Celenza Valfortore si è provveduto a sistemare le abitazioni di fascia A e alcune di fascia B: restano senza copertura economica 11 edifici di classe B, 12 fabbricati di “classe C” e soprattutto 38 di classe D (fabbricati con ordinanza di sgombero con persone non residenti). I fabbricati rurali in attesa di interventi sono ancora 33. “Siamo molto preoccupati per i danni complessivi al patrimonio edilizio – ha dichiarato il sindaco di Celenza, Francesco Santoro - I tetti delle case danneggiate dal terremoto stanno crollando e creano problemi anche alle abitazioni confinanti”. Sia per Carlantino che per Celenza si sta prospettando un altro problema, il periodo dello stato di emergenza che scade a fine anno.

“Non ottenere la proroga significherebbe non avere più strutture e mezzi per affrontare la ricostruzione – hanno dichiarato Santoro e D’Amelio – In questa situazione ancora deficitaria diverrebbe ancora più difficile completare la ricostruzione”.  Ricostruzione messa già a dura prova dalla bocciatura dello scorso anno dell’emendamento alla Finanziaria 2010 che prevedeva, per i comuni foggiani e molisani colpiti dal sisma del 2002, risorse fino a 100 milioni di euro l’anno nel triennio 2010-2012. Il provvedimento, respinto dal Senato, era stato presentato dal senatore molisano dell’Idv Giuseppe Astore, proprio per garantire la prosecuzione e il completamento degli interventi. Altro problema per i comuni terremotati è quello del bilancio comunale che, a causa dei mancati introiti delle tasse comunali, si è ulteriormente aggravato. I proprietari delle case soggette a ordinanza di sgombero, infatti, hanno beneficiato dell’esenzione parziale dell’I.C.I. e della Tarsu e i comuni non hanno diritto al relativo rimborso.

{affiliatetextads 3,,_plugin}“Per l’ennesima volta  chiediamo un piano strategico pluriennale o una legge ordinaria dello Stato per avviare una ricostruzione non solo materiale delle case ma soprattutto per garantire una ripresa economica e sociale – hanno concluso i due sindaci – Non si può più andare avanti con piani provvisori e annuali che non ci permettono di dare una svolta definitiva alla ricostruzione”. L’inverno è ormai alle porte ed è una priorità, per Santoro e D’Amelio, monitorare nuovamente la sicurezza degli edifici inagibili. Le prossime precipitazioni piovose e nevose potrebbero aggravare lo stato delle abitazioni mettendo a serio rischio anche l’incolumità delle persone che abitano nelle case adiacenti a quelle inagibili.