Poi c’è stato un balzo epocale: le bollette oggi si pagano. Aqp non è più un esempio classico di mala gestione. Prima era secondo gli osservatori, un carrozzone, oggi l’equazione non è più spontanea. Ad esempio, quest’anno, il Salento che restava senz’acqua ha potuto bere. E ora è il tempo di dire che AQP è un’azienda che la mission di lavorare sui beni comuni, sull’acqua che non è una merce. E per le fasce sociali disagiate l’acqua deve essere un diritto”. Vendola ha aggiunto che “se per aziende-gioiello come Aeroporti di Puglia, immerse totalmente nelle dinamiche del mercato internazionale, non ritengo scandalosa un eventuale ingresso di privati, per AQP no. Si tratta di un esempio, non di un annuncio Per l’acqua c’è un’attenzione in tutto il mondo, è un diritto universale e un bene comune. E all’inizio del prossimo anno ci sarà un confronto internazionale ad alti livelli con i protagonisti del dibattito sull’acqua, che organizzeremo a qui in Puglia”.

{affiliatetextads 1,,_plugin}Alla conferenza stampa di oggi hanno partecipato anche l’assessore alle opere pubbliche, Fabiano Amati, l’amministratore unico di AQP, Ivo Monteforte e il direttore generale Massimiliano Bianco. “Quando sono arrivato qui – ha ricordato Monteforte – il presidente Vendola mi ha dato due indicazioni: la prima, dare da bere ai pugliesi. La seconda, dimostrare che anche un’azienda pubblica può essere efficiente”. “Le innovazioni legislative – ha concluso Vendola – che sono all’attenzione del Consiglio e che blinderanno le nostre decisioni di mantenere pubblico l’acquedotto – immagino che saranno osservate dal Governo nazionale, che come è noto ha un accanimento terapeutico sulle nostre leggi. La considererò un’occasione di dibattito pubblico: è bene che ci sia una discussione. E sia chiaro che sul diritto all’acqua ho intenzione di salire le scale di tutti i tribunali del mondo per sancirne la giustezza”.