Per garantire dunque l’accesso all’acqua come diritto inviolabile l’Aqp, compatibilmente con la tutela dell’equilibrio economico – finanziario della società e per garantire un’immediata applicazione pratica dei principi sanciti dall’ONU, si impegna ad accantonare annualmente una somma determinata di volta in volta, non superiore ad un ventesimo degli utili dell’ultimo bilancio, in un apposito fondo finalizzato a favorire l’accesso alla fornitura del Servizio Idrico Integrato a condizioni agevolate da parte di utenti economicamente disagiati. Secondo quanto stabilito oggi inoltre, la partecipazione dei soci sarà trasferibile solo ad altri enti pubblici e non più a privati, mentre allo scopo di irrobustire il sistema di incompatibilità, la carica di amministratore della società non potrà essere ricoperta da quanti abbiamo riportato condanne penali definitive, ma solo da persone con comprovata esperienza nel settore dell’organizzazione e gestione delle risorse idriche”.

{affiliatetextads 1,,_plugin}“Il principio di democratizzazione del controllo aziendale – ha continuato Amati - è stato il motore che ha spinto all’approvazione di una modifica che prevede che il Presidente della Regione Puglia, sentita la Giunta regionale, può in ogni momento disporre controlli per accertare il funzionamento e la gestione del servizio idrico integrato da parte della società che è tenuta a consentire l’accesso ad uffici, strutture, impianti e atti”.