La Puglia è la quarta regione in Italia dopo Sardegna, Sicilia e Lazio per l'incremento delle esportazioni. Si colloca al di sopra della media italiana (che è +14,3%) e supera l'Italia nord-occidentale (+12,7%), l'Italia nord-orientale (+13,9%), l'Italia centrale (+16.4%) e l'Italia meridionale (+15,6%). Molto bene i settori tradizionali, ma ancora meglio quelli ad alto valore aggiunto. Si registra infatti l'ottima performance dei prodotti agricoli (+ 38,8%) e dei prodotti alimentari (+22,6%), l'exploit dei computer e degli apparecchi elettronici (+90.9%), dei mezzi di trasporto (+31,9%) e in particolare degli autoveicoli (+72,8%), per non parlare dei prodotti petroliferi raffinati (+441,9%) e dei prodotti chimici (+63,2%). La novità è rappresentata dalla ripresa del Tac, il tessile, abbigliamento e calzaturiero che, messo in ginocchio negli ultimi anni da una gravissima crisi, chiude i primi nove mesi del 2010 con un +16,1% per i prodotti tessili e dell'abbigliamento, pelli e accessori, con un picco del 24,3% per gli articoli in pelle.

{affiliatetextads 1,,_plugin}«La lettura di questi dati è particolarmente incoraggiante - ha detto Capone - sia perchè usciamo da un 2009 drammatico sul fronte delle esportazioni sia per una riflessione generale sulle nostre politiche economiche. Noi abbiamo puntato a rafforzare i settori tradizionali ma anche a sostenere lo sviluppo dei comparti più innovativi, l'abbiamo fatto promuovendo l'internazionalizzazione e incentivando soprattutto lo sviluppo tecnologico e l'Innovazione. Siamo passati così dalla 488 che agevolava soprattutto la costruzione dei capannoni industriali, ad incentivi regionali come i Contratti di Programma e i Programmi integrati di agevolazione che puntano molto sull'innovazione di prodotto e di processo anche attraverso la ricerca. Proprio creando valore aggiunto - ha continuato - siamo riusciti a competere sui mercati esteri, con i risultati che vediamo oggi»