Ogm, anche in Conferenza delle Regioni ribadito il no unanime alle coltivazioni transgeniche
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“Una posizione che viene ribadita – spiega Stefàno – e che, quindi, non lascia spazio a dubbi: i territori italiani devono rimanere OGM free. Le Regioni lo hanno ribadito con estrema chiarezza”. Posizione questa che, ora, il Presidente Errani si incaricherà di comunicare, e ribadire, al Governo italiano sollecitando i Ministeri competenti a procedere all’attivazione della clausola di salvaguardia, a norma dell’art. 23 della Direttiva CE 18/2001.
{affiliatetextads 1,,_plugin}Anche nella decisione odierna della Conferenza delle Regioni è stato ribadito quanto già comunicato in apposito documento al Ministro Galan, in occasione dell’Ultimo Comitato Tecnico Agricolo della settimana scorsa: “L’intesa sulle linee guida sulla coesistenza - sottolinea l’assessore Stefàno - è stata già ritirata dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome il 7 ottobre scorso e, dunque, non v'è più alcuna ragione per riproporla alla discussione. In più, in quella stessa sede del 7 ottobre, fu approvato un ordine del giorno in cui si chiedeva ai Ministeri competenti di procedere all’attivazione della clausola di salvaguardia, a norma dell’art.23 della Direttiva CE 18/2001, nei confronti delle “varietà geneticamente modificate”.
In analogia con quanto già fatto da altri Paesi, quali Austria, Francia, Germania, Grecia, Lussemburgo e Ungheria, dove la clausola è tuttora in vigore. “C’è di più – aggiunge Stefàno - : il Consiglio dell’Unione Europea, che ne detiene la prerogativa, si è già espresso rigettando la richiesta di rimozione, proposta dalla Commissione dell’Ue, per Austria e Ungheria, sulla base dell’assenza di una valutazione del rischio per l’ambiente. Questo, è evidente, dà ancora più forza alla nostra posizione “.
{affiliatetextads 2,,_plugin}Attivazione della clausola di salvaguardia, dunque, come unico strumento per mantenere il territorio di tutte le Regioni italiane libero da coltivazioni transgeniche. “E che consente peraltro- prosegue l’assessore Stefàno - di risolvere anche i contenziosi esistenti che, comunque, non possono essere imputati ad inadempienze da parte delle Regioni e Province Autonome”
“Come pure – conclude Stefàno - il ricorso alla clausola di salvaguardia da parte del nostro Paese rappresenterebbe quella alternativa alle linee guida sulla coesistenza, così da adempiere alla Sentenza del Consiglio di Stato n. 183/2010”.