La proposta dell'ISVAP per ridurre le tariffe R.C.Auto. Manna dal cielo per gli assicurati – danneggiati o ennesima bufala?
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Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti, che può vantare un'esperienza ultratrentennale nel settore assicurativo, non può che esprimere stupore per la serie di proposte che al di là di qualche modesto spunto illuminato (fra questi l'introduzione di tabelle uniche nazionali per la valutazione del danno da macropermanenti), puntano quasi esclusivamente il dito contro l'assicurato – danneggiato, riducendo il fenomeno dell'aumento delle tariffe ad un fatto eterogeneo determinato quasi esclusivamente dalle frodi e non guardano invece a trovare soluzioni per un mercato fin troppo oligopolisitico da una parte ed al fallimento della famigerata procedura d'indennizzo diretto (o CARD) dall'altra.
{affiliatetextads 1,,_plugin}La CARD introdotta a partire dal 2007 che era stata salutata dalle compagnie assicurative, ma anche dalle associazioni dei consumatori, come la manna dal cielo perchè avrebbe riequilibrato il mercato e ridotto conseguenzialmente le tariffe assicurative attraverso il tentativo di eliminazione dell'intervento dei patrocinatori, si è rilevata, purtroppo come avevamo previsto a dir poco fallimentare anche secondo alcuni dati sostanzialmente ammessi anche dall'ISVAP, mentre il settore è andato via via sempre più concentrandosi assumendo la forma e la sostanza di un mercato ristretto in cui otto grandi gruppi assicurativi la fanno da padrone determinandone, di fatto l'andamento.
Ciò che sorprende ancor di più non sono le legittime aspettative delle compagnie che in quanto quasi tutte s.p.a. e quotate in borsa pretendono il profitto come loro ragion d'essere, ma le dichiarazioni a caldo sull''intervento dell'ISVAP di autorevoli esponenti delle associazioni dei consumatori, in particolare di Renzi, presidente del CODACONS che se da una parte - che condividiamo - ammette la necessità di maggiori controlle sulla carenza di concorrenza tra gli operatori, dall'altra arriva a sostenere quale possibile soluzione “l'eliminazione dell'obbligatorietà dell'rc auto” - che avrebbe conseguenze devasanti in periodi di crisi come quello che stiamo attraversando per la grandissima probabilità che tanti automobilisti non sottoscrivano alcuna polizza - pur di non ammettere che il più grave errore nella riforma della R.C.Auto sia stata l'ìntroduzione del famigerato “indennizzo diretto” e la mancata adozione di una stringente normativa antitrust tesa ad eliminare la concentrazione del mercato assicurativo, tutte esigenze che da anni, continuiamo a ripetere, divenute indifferibili per una sensibile riduzione dei costi per i cittadini-assicurati-danneggiati.