La richiesta di proroga era stata deliberata a Carlantino in sede di consiglio comunale e a Celenza con un atto di giunta comunale. Piena soddisfazione è stata espressa dai sindaci dei comuni di Carlantino e di Celenza. “La proroga era indispensabile perché la ricostruzione va ancora completata per le abitazioni danneggiate e classificate in fascia B e C – ha dichiarato D’Amelio – Non solo, ci serviva ancora tempo per risolvere il problema del rimborso dell’Iva sulle spese per i lavori di ricostruzione”.  A dire il vero, la proroga era stata chiesta per un periodo non inferiore a due anni per ultimare i lavori di ricostruzione in corso. “La priorità diventa ora quella di rendere funzionali le abitazioni danneggiate per farvi rientrare le persone – ha dichiarato Santoro - Non ottenere la proroga avrebbe significato avere meno strutture e meno mezzi per raggiungere tale obiettivo”.

{affiliatetextads 1,,_plugin}I due sindaci hanno voluto ancora una volta ringraziare la struttura commissariale e tutti coloro che hanno contribuito a raggiungere l’obiettivo. Anche i sindaci dei centri molisani del cratere, che spesso si sono relazionati con quelli pugliesi, si sono compiaciuti con il governo centrale anche se nel Molise è stato il Consiglio regionale molisano ad approvare un ordine del giorno per chiedere al Governo nuovi fondi per la ricostruzione. Ottenuta la proroga, i comuni di Carlantino e di Celenza hanno ancora molto da fare visto che, dopo oltre otto anni, la situazione è ancora critica soprattutto per la condizione in cui versano le abitazioni danneggiate, alcune con i tetti crollati negli ultimi anni o addirittura negli ultimi mesi. La paura dei due sindaci è ora quella che le prossime precipitazioni piovose e nevose possano aggravare ulteriormente lo stato delle abitazioni mettendo a serio rischio anche l’incolumità delle persone che abitano nelle case adiacenti e confinanti a quelle inagibili.